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Costume e SocietàLetteratura

Gli spiriti in Dio

Templari - Alla ricerca del Libro dei morti XII

Di Francesco Cesare Strangio

La stanchezza del Barone di Altavilla, Malachia da Hildesheim, Cosimo da Firenze e Jean d’Anneau fu tale che la mattina seguente non riuscirono a mettere a fuoco quanto avevano sognato. Quel giorno il Mediterraneo, più che un mare, sembrava un lago: un leggero vento di Libeccio accarezzava la superficie dell’acqua. Era un’ottima giornata per navigare verso Giaffa. Verso la settima ora del giorno, la nave salpò con a bordo i Templari e il loro prezioso carico.
Arrivati a Giaffa, presero la via che li portava verso Gerusalemme: era loro intenzione pregare sul Santo Sepolcro per poi raccogliersi in preghiera sul luogo dove fu crocifisso Cristo.
Durante il loro soggiorno a Gerusalemme, appresero che il vecchio Confratello del papiro era passato a miglior vita durante la notte di Natale. Era d’obbligo per i Templari rivolgere una preghiera a Dio in suffragio del vecchio e buon Confratello che li aveva ospitati prima che partissero verso la terra dell’Antico Egitto.
Alla fortezza dei Templari fu riferito loro che da lì a poco sarebbe partita una carovana di pellegrini scortata da una ventina di Cavalieri. Quale migliore occasione per affrontare un cammino in cui le insidie si potevano trovare a ogni angolo di strada?
I Cavalieri fecero i dovuti preparativi e, la mattina della partenza, furono i primi ad arrivare nel luogo del raduno. Avevano programmato sette tappe poiché, secondo la Tradizione, molto prima della Creazione dei Mondi, Dio avrebbe creato sette Grandi Spiriti corrispondenti ai sette Spiriti in Dio e li avrebbe dotati di una Potenza immensa e di altrettanta Sapienza, per mezzo della quale potevano, come Dio, creare – in quantità incommensurabile – degli Spiriti Minori del tutto simili a loro. Fu così che lo Spazio Eterno venne colmato di innumerevoli schiere di Spiriti. Il più grande e più potente di questi sette, creati in origine, fu evidentemente – secondo l’antica Scrittura – Lucifero (il portatore di Luce).
Ilprimospirito in Dio è l’Amore. Questo lo si può trovare in tutte le cose create; poiché senza di esso nessuna cosa sarebbe possibile. Il Firmamento e l’uomo stesso non sono altro che il frutto dell’infinito Amore di Dio.
Il secondo è la Sapienza qualeLuceprovenientedall’Amore. Anche questa la si può scorgere in ogni essere nella sua forma; poiché quanto più un essere è in grado di ricevere la Luce, tanto più si evolve e tanto più bella sarà la sua forma.
Il terzo, che deriva dall’Amore e dallaSapienza, è l’efficace Volontà di Dio. Attraverso questo Spirito, gli esseri pensanti ricevono una realtà per poi essere e là esistere. Altrimenti, tutti i Pensieri e le Idee di Dio cesserebbero di coesistere. Attraverso la materializzazione si compie e si concretizza la Volontà di Dio (passaggio dalla Potenza all’Atto). Diversamente non si tratterebbe altro che di vuoti pensieri.
Il quarto, che deriva di nuovo dai tre, si chiama Ordine. L’Ordine è l’antitesi del Caos; è quello che permette che ogni cosa abbia una forma duratura e costante. Questo aspetto permette che tutto abbia uno scopo. La mutevolezza, complicherebbe tutte le cose dell’Universo. Infatti, se l’aria cambiasse radicalmente le sue caratteristiche chimiche e fisiche, gli uomini continuerebbero a vivere? Tutto ciò e innumerevoli altre cose vengono evitate dal divino Ordine (il quarto Spirito di Dio).
Ilquinto Spirito di Dio si chiama la Divina Serietà. Cosa sarebbe il mondo senza la Serietà? Nulla sarebbe possibile come qualcosa di persistente, poiché esso equivale all’Eterna Verità in Dio, e soltanto tale Spirito dà a tutti gli Esseri la vera persistenza, la riproduzione e la crescita morale sfociante nella completezza finale. Senza tale Spirito in Dio, le cose prenderebbero la direzione opposta. Esse assumerebbero la dimensione dell’illusione, svanendo sul momento, cosicché finirebbero per perdere la loro visibilità. A conseguenza della mancanza di serietà, allora, le belle e prodigiose formazioni svanirebbero nel nulla lasciando spazio alla dimensione dell’effimero.
Il sesto Spirito di Dio consiste nella sublime e ineguagliabile Pazienza. Tramite la Pazienza ogni cosa si compie attraverso il giusto tempo. Se non ci fosse tutto, si dovrebbe operare precipitosamente e ciò è la caratteristica del Caos. Se Dio non ci fosse, già da un tempo infinitamente lontano nessun Sole riscalderebbe la Terra e – nel contempo – non sarebbe comparsa la creatura uomo. Ogni cosa nell’Universo obbedisce all’Ordine imposto dall’Infinità e Misericordiosa Pazienza di Dio.
Il settimo Spirito in Dio è appunto la Misericordia, essa mette in ordine tutti i precedenti Spiriti e produce la tempestiva maturazione del mondo e di tutte le Creature che lo popolano. Per ogni cosa essa ha stabilito un certo periodo di tempo, e gli Spiriti divenuti maturi possono aspettarsi che avvenga, presto e facilmente, la piena liberazione con l’entrata nella Libertà Eterna e Autonomia di Vita.
I Cavalieri, una volta pregato sul luogo della crocefissione e al Santo Sepolcro, partirono in direzione Nazaret, terza meta del loro viaggio.

In foto una raffigurazione dell’antica Nazareth


Edil Merici

Redazione

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