Giovani e pandemia: i miti da sfatare
Di Anastasia Alvaro ed Elisa Scambelluri – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri
Con quattro milioni e mezzo di casi negli ultimi due anni, da inizio pandemia è aumentata la percentuale di depressione tra gli adolescenti. Molte volte non è facile capire quali siano state le conseguenze della pandemia su ragazzi e ragazze costretti a rinchiudersi in casa per salvaguardare la salute non solo propria ma dei propri cari; spesso si tende a pensare che gli adolescenti ne abbiano lucrato grazie alla scuola a distanza e al riposo costante ma, affrontando più da vicino la situazione il risultato, in realtà, non si dimostra così vantaggioso. Infatti molti ragazzi, in seguito alla pandemia, oltre a perdere la concentrazione durante le sessioni di studio, riscontrano molti problemi di carattere psicologico e fisico quali costante emicrania, mal di schiena, miopia e astigmatismo. Come affermato da Simona Barbera, responsabile del Centro Psico-Sociale dei giovani dell’ospedale Niguarda dedicato alla prevenzione, diagnosi e terapia degli adolescenti e giovani adulti, gli adolescenti sono stati dimenticati e le loro esigenze ignorate. Si aggiunga a questo anche quanto tutto ciò abbia influito sullo sviluppo di alcuni sintomi dovuti all’isolamento sociale e alla colpevolizzazione per l’aumento dei contagi.
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