Hieromnamones, logisteres e la funzione del Tempio di Zeus
La Repubblica dei Locresi di Epizephiri LXXVIII
Di Giuseppe Pellegrino
Le trascrizioni sono indirette fonti sia di fatti storici sia di fatti istituzionali/ legislativi riguardanti Locri, seppure la polis mai direttamente è richiamata. La lingua utilizzata è il dorico settentrionale, con non poche similitudini con la lingua parlata dai locresi ozoli, cosa che ha portato a concludere che l’origine dei locresi non fosse Opunzia, ma Ozolica. Dettagli. Certo, più importante il richiamo cretese. Ma quando parleremo delle leggi di Zaleuco, il richiamo non è locrese verso Creta, ma sommessamente riteniamo cretese verso Locri e, prima ancora, Locri verso Gortina-Creta (o anche il contrario).Figure importanti del Tempio, oltre agli hieromnamones, erano i logisteres, che danno ulteriore conferma di come il Tempio di Zeus fungesse da Erario. A esso si ricorreva, infatti, in caso di difficoltà finanziarie, mediante un prestito. Il prestito veniva prima deliberato dalla Dàmos o dalla Bolà. Poi, la contabilità veniva riportata nell’archivio, che era tenuto aggiornato dai hieromnamones,una sorta di sacro ragioniere. Occorre ricordare che nel Mondo greco una simile funzione dei Templi era comune. Il termine è il risultato della parola ieros sacro e quella di mnememmo,che significa ricordare. Abbiamo già rilevato che erano in tre e solo uno con la carica di arconte, spiegandone sul piano logico la funzione e la differenza.
La cosa illustra il duplice incarico dei hieromnamones:da una parte essi funzionavano da semplici, per così dire, ragionieri (due); mentre il terzo, con la carica di arconte doveva avere una funzione più pregnante. Si può ipotizzare, e ciò è vicino al vero, che il hieromnamones arconte avesse una duplice funzione: sovrintendere alla restituzione del prestito nel tempo e, ancora, controllare che il prestito fosse indirizzato per le finalità contenute nel decreto del magistrato eponimo. Pensare che non vi fosse una tentazione a distrarre il prestito non è un azzardo. Da qui la necessità che il soggetto fosse un magistrato con i poteri di controllo che gli competevano.
Dalle Tabelle di Zeus risulta l’esistenza dei λογιστήρες (logisteres). De Franciscis rileva la loro presenza in una sola Tabella (la 32) e osserva che “essi, in Locri, probabilmente avevano la funzione di revisori dei conti come i λογισται (logistai) ad Atene”. La tesi è stata ripresa da più di uno studioso, poco importa se ritenuto meno grande.
La suggestione dei logistai ateniesi è forte ma, a nostro parere, non convincente in alcun modo. È bene ricordare che ad Atene venivano sorteggiati 10 logistai, tratti a sorte dal Consiglio degli Anziani (gherusia), ai quali i magistrati, a fine mandato, dovevano rendere conto del loro operato entro trenta giorni dalla scadenza della carica. Nell’uno e nell’altro caso il termine deriva da λογιζομαι (logizomai), che in greco vuol dire calcolo, ragiono, ma anche valuto, pondero.
Contro l’ipotesi dei logisteres come magistratura contabile vi è più di un’osservazione.
La prima è che nessuno dei logisteres fosse un Arconte, ossia un magistrato. Per avere funzioni di controllo sulla contabilità, come su qualsiasi altro atto della polis occorreva una magistrato che ne avesse il potere.
La seconda è l’unicità della voce nella tabelle che non è ripetuta in nessun altra: cosa che indica un fatto casuale e non un riferimento a un istituto.
Ancora, la magistratura contabile al Tempio di Zeus era esercitata da trehieromnamones, che curavano la contabilità del Tempio e l’archivio del dare e avere. Ecco perché, dalle tabelle bronzee, De Franciscis ha ricavato che, in concreto, il Tempio di Zeus fungesse da Erario.
La soluzione, come sempre, si trova nell’etimologia della parola originale e non nella sua forzatura. Il termine logisteres è ricavato dal termine logisterios, cheimplica un riferimento a un luogo o a una cosa (come Buleterio), non a una carica. Il termine esatto è contabile,in greco logistes, mentre con il termine logisterion si fa riferimento al luogo dove si raduno i logistes. Si ripete che logisteres viene dal verbo logizomai che, anche secondo il vocabolario greco-italiano Lorenzo Rocci, significa calcolo, computo, conto. Ma lo stesso verbo significa anche pondero, penso, valuto. Maggiormente, se la stessa si fa derivare dal verbo λογικευομαι (logikeuomai), che significa derivo, conchiudo, riguardante la parola λογος (lògos). D’altronde con il termine lògos, presso i Greci si indicava la parola, la vox, l’oratio; addirittura il Verbo, inteso come parola divina. Ridurre il tutto a contabile appare una cosa piuttosto riduttiva.
Poiché la esistenza dei logisteresviene attestata dalle Tabelle di Zeus, nessun dubbio sulla loro esistenza. Dunque il riferimento è semplicemente un richiamo alla esistenza di contabilità in tavolette per i conti. Di tanto ne da atto il Rocci alla voce λογιστήριος (logisterios): tavolette per i conti, con riferimento a Diodoro. Concluendo, il termine Logisterescontenuto nella Tab. 32 fa riferimento alla loro funzione, che non era di magistratura contabile, ma semmai di addetti alle iscrizione delle tabelle: né più e né meno. La soluzione data collima con la etimologia del verbo λογικευομαι.In definitiva, con un neologismo non del tutto azzardato, con il termine logisteres si fa riferimento o ai logografi, che avevano curato la trascrizione della tabella, o a altre tabelle dalle quali è stata derivata la Tab. 32.