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Costume e Società

Perché festeggiare un lavoratore?


Edil Merici

Di Maria Lavinia Toscano – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri

Il 1º maggio è una ricorrenza molto sentita dai lavoratori ma, spesso, non si coglie la piena ragione del perché di questa celebrazione. La giornata fu istituita per la prima volta a Parigi nel 1889 e, a sottoscriverla ufficialmente, furono i socialisti e i laburisti europei che si riunirono nel Secondo Congresso Internazionale Socialista. Oggi, in tutta Europa, vieni vissuta come una giornata di riposo dall’usuale lavoro con picnic, feste e gite all’aria aperta ma, soprattutto con concerti e spettacoli pubblici come, ad esempio, il famoso concertone romano. La celebrazione nasce in un periodo di rivoluzioni industriali, durante il quale i lavoratori erano stremati dalle pessime condizioni di vita che subivano non solo nei sobborghi in cui abitavano ma, ancora di più a causa dall’orario lavorativo che raggiungeva addirittura le 16 ore giornaliere. Iniziarono così scioperi e proteste che interessarono sempre di più il suolo americano per poi espandersi in tutto il mondo, con l’obiettivo di raggiungere un orario lavorativo più consono. Nel 1866, fu approvata a Chicago (Illinois) la prima legge delle otto ore lavorative giornaliere, che però entrò in vigore solo l’anno dopo, il 1º maggio 1867. Durante questa giornata venne organizzata un’importante manifestazione, con lo scopo di festeggiare la vittoria ottenuta, alla quale parteciparono almeno diecimila persone. La notizia giunse anche in Inghilterra, dove nel 1864 era nata la prima organizzazione socialista legata al teorico Karl Marx. Successivamente iniziarono a esserci continue sanguinose proteste in grandi città quali New York, Parigi e la stessa Londra. A Chicago, tuttavia, le cose non andarono come previsto e alcuni lavoratori si trovarono ancora a oltrepassare persino le 16 ore lavorative giornaliere. Per questa ragione ci fu un’ulteriore protesta che culminò in una sanguinosa sparatoria in cui morirono decine di lavoratori. Si istituì, quindi, come giorno di commemorazione il 1º maggio. In Canada prese la valenza di commemorazione per le precedenti marce di lavoratori tenutesi a Toronto e Ottawa nel 1872; in Australia divenne la Festa delle Otto Ore (lavorative); in Italia, il 1º maggio 1955, papa Pio XII istituì per tutta la Chiesa cattolica la festa di San Giuseppe lavoratore, perché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici e diventare una festa religiosa in tutti i sensi. In Italia, in effetti la storia della nascita della ricorrenza fu un po’ diversa rispetto a quella degli altri stati del mondo, dato che venne celebrata per la prima volta il 1º maggio del 1891 per essere poi sospesa dal 1924 e per tutto il ventennio fascista e ritornare a essere festeggiata nel 1947. Dal 1990, i sindacati la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori e l’Unione Italiana del Lavoro, in collaborazione con il comune di Roma, hanno istituito, per ricordare questo giorno, un grande concerto che si tiene in piazza di San Giovanni in Laterano, dal primo pomeriggio alla notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti sia senior sia emergenti, che oggi viene seguito da centinaia di migliaia di persone grazie anche alla diretta televisiva dalla Rai.

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