Ai Licei Mazzini di Locri un focus sulla vita di Armida Barelli
Riceviamo e pubblichiamo.
È stata presentata ai Mazzini di Locrila figura di una donna eccezionale: Armida Barelli, dichiarata beata il 30 aprile scorso. L’attività è inserita nel percorso di Educazione civica programmato per le classi quinte e incentrato sulla parità di genere, una tematica importante e molto attuale.
Davanti a un uditorio attento e molto partecipe le relatrici Federica Roccisano, economista e Presidente della Hermes 4.0 Società Cooperativa Sociale, ex Assessore al Welfare, Lavoro e Pubblica Istruzione della Regione Calabria e Maria Carmela Ferrigno, conosciuta e stimata Dirigente Scolastica in pensione nella veste di delegata diocesana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno presentato la splendida figura della nuova beata, la sorella maggiore di tante generazioni di cattolici che tanto ha da insegnare anche alle giovani generazioni.
Conoscere da vicino Armida Barelli consente di riflettere su una rivoluzione femminile ancora da portare a compimento. La sua grande lezione è racchiusa nella fiducia riposta nel valore delle donne, ragazze e giovani in particolare.
Armida Barelli, vissuta tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, con la sua vita e la sua opera ha dimostratoquanto le donne possano dire e fare anche in tempi di profondi cambiamenti politici, sociali ed ecclesiali. La sua è stata una rivoluzione femminile pacifica che, però, ha lasciato il segno nella cultura e nella società. Alla vigilia del primo voto femminile ribadiva:
Avanti tutte insieme, professoresse e analfabete, aristocratiche e contadine, studentesse e operaie, maestre e impiegate, casalinghe e artigiane! Perché siamo una forza, in Italia, noi donne!
Questa convinzione la portò a percorrere in treno l’Italia, fin dal 1919, per promuovere una valorizzazione femminile che fu all’origine “di un cattolicesimo inclusivo, accogliente e universale.”
Armida ha sicuramente avuto uno sguardo lungo riguardo la questione femminile, non però nel senso delle rivendicazioni, ma in quello dell’importanza di valorizzare i talenti delle donne formandole adeguatamente, rendendole consapevoli del loro valore.
Al suo impegno e alle sue intuizioni si devono la nascita dell’Università Cattolica, della Gioventù femminile dell’Azione Cattolica e dell’Opera della Regalità.
Armida Barelli è pertanto una delle figure femminili più importanti del ‘900 italiano anche grazie alla sua capacità di uscire dagli schemi del tempo, mettendo a frutto le molte capacità relazioni di cui era dotata, a partire dalla sua straordinaria capacità di interpretare la realtà. Una figura di grande testimonianza ed esempio per tutti, specialmente per i giovani, un modello di donna che ha dedicato gran parte della sua vita agli altri e ha fatto comprendere che, per realizzare i sogni e per raggiungere gli obiettivi, bisogna essere coraggiosi, appassionati, responsabili e aperti a tutti gli stimoli culturali.
Molto interessante si è rivelata anche la mostra dedicata ad Armida Barelli, che narra la vita della nuova beata dall’infanzia fino alla morte attraverso testi, fotografie d’epoca e illustrazioni presentati in 16 pannelli.