Le armi “segrete” che l’Italia sta mandando all’Ucraina
Di Francesco Salerno
Raggi laser, cyborg omicida e armi al plasma? No, niente di tutto questo. Se vi chiedete perché nel titolo parlo di armi segrete, è semplicemente per il fatto che il loro invio e la loro natura vengono tenuti nascosti all’opinione pubblica.
Mentre Stati Uniti e Gran Bretagna rendono pubbliche le armi che inviano in Ucraina, il nostro Governo ha scelto di non divulgare al pubblico la tipologia di armi che mandiamo, preferendo rimanere sul generico per non destabilizzare la società civile.
Grazie soprattutto al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della repubblica, si sta tentando di celare la natura degli armamenti inviati in guerra, sebbene questi siano alla fine usciti alla luce. Un vero e proprio segreto di Pulcinella, per intenderci. Forse, sarebbe stato meglio se il CoPaSiR avesse continuato a cercare le spie russe nei nostri talk show…
A fornire una prima notizia delle armi italiane inviate ci hanno pensato gli stessi russi, dichiarando ai quattro venti di aver messo le mani su enormi quantitativi di armi italiane. Immediata la risposta del nostro Ministero della Difesa, che ha categoricamente escluso che armi italiane siano finite in mano russa. A chi credere? Semplice. Poche ore dopo la risposta italiana i russi hanno reso pubbliche foto e video che dimostravano che erano in possesso delle nostre armi.
Al ministero avranno reagito come Emilio Fede…
Il problema, tuttavia, non è solo il quantitativo di armi sequestrate, bensì la tipologia.
Molti di quei filmati e di quelle foto immortalano armamenti pesanti. Cannoni con gittata di svariati chilometri, lanciarazzi anticarro, lanciamissili, e così via.
Tutte armi che fino a poco fa nessuno inviava in Ucraina per non far aumentare il livello del conflitto, e che invece adesso arrivano a fiumi a Volodymyr Zelens’kyj.
Gli italiani hanno palesato sempre più il loro totale disaccordo in merito all’invio di armi in Ucraina, tanto che ormai la quasi totalità del nostro popolo è contraria a questo modus operandi. Ma allora perché abbiamo intensificato l’invio di armi? Può un governo ignorare completamente la volontà dei propri cittadini e continuare ad andare dritto per la propria strada?
Sembrerebbe proprio quello che Mario Draghi sta facendo, con somma gioia di Joe Biden.
Il nostro Presidente sembra ormai totalmente asservito alla Casa Bianca e, più che un premier, pare quasi un luogotenente americano.
Milioni e milioni spesi per inviare armi e prolungare la guerra mentre il nostro popolo sprofonda sempre più nella miseria e nella povertà. Ma non c’è da stupirsi: è una contraddizione storicamente tipica del popolo americano che, di recente, pare essere divenuta la prassi anche per noi.
Parliamo di pace e inviamo armi. Non fa una piega.
D’altronde, come diceva quel vecchio motto latino?
Si vis pacem para bellum…