“‘ndrangheta stragista”: dopo la ritrattazione del pentito, convocati Carabinieri e giornalista
Udienza interlocutoria, l’ultima svoltasi nell’ambito del processo ‘ndrangheta stragista che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria e che vede imputati Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo avvenuto nel 1994.
In aula è iniziata la discussione sull’informativa dei carabinieri depositata nella precedente udienza dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo in merito alle minacce subite dal collaboratore di giustizia Annunziato Romeo, che il primo giugno ha ritrattato le dichiarazioni rese il 16 maggio 1996 all’allora sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Roberto Pennisi e all’ex dirigente della Squadra Mobile Mario Blasco. In particolare, dopo aver rilasciato un’intervista a una trasmissione andata in onda nel maggio 2021 su Sky e Tv8, il collaboratore sarebbe stato convocato dai vertici delle cosche di Platì, che lo avrebbero invitato a dimenticare quanto ha detto ai giornalisti, che coincide con il contenuto delle dichiarazioni del verbale del 1996 in cui aveva svelato l’esistenza «di una componente apicale della ‘ndrangheta, all’interno della quale operano, in maniera occulta, figure professionali di altissimo livello, legate ad apparati deviati delle istituzioni, massoneria e servizi di sicurezza». Dopo l’intervista e le presunte minacce, il pentito ha contattato la giornalista Alessia Candito, che ha scritto una mail alla DDA e il procuratore ha formato «uno specifico procedimento per verificarne i contenuti». Nella mail c’è scritto che il collaboratore avrebbe detto alla giornalista di aver incontrato un «sedicente avvocato di Palmi il quale gli ha riferito di aver interloquito sul punto con l’avvocato Romeo di Reggio Calabria», identificato secondo i carabinieri in “Paolo Romeo, condannato in primo grado nel processo Gotha a 25 anni di reclusione perché ritenuto elemento di vertice della componente riservata della ‘ndrangheta.”
Nell’informativa mancano alcuni allegati per cui la Corte ha rinviato alla prossima udienza, quando il presidente Bruno Muscolo deciderà se fare entrare nel processo le dichiarazioni ritrattate da Romeo. Intanto, il procuratore Lombardo ha chiesto l’acquisizione della nota dei Carabinieri e che venga ammessa la testimonianza del tenente colonnello Massimiliano Galasso e della giornalista Alessia Candito.
Fonte: ANSA