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Lo stadio di Bovalino e l’opportunità di una Locride diversa

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L’esclusione dal bando Sport e Periferie del 2020, secondo alcuni, aveva posto una pietra tombale sulle speranze di rinascita dello stadio comunale Lollò Cartisano di Bovalino. Eppure, già alla pubblicazione di quell’amara notizia, il sindaco Vincenzo Maesano aveva assicurato che i tentativi di riconsegnare agli antichi fasti la struttura sportiva non sarebbero terminati con quella delusione. Oggi, a distanza di poco più di un anno, le speranze si riaccendono grazie alla presentazione di un progetto che parteciperà alla nuova edizione del bando Sport e Periferie, che potrebbe essere finanziato con ben 500.000 dei 622.523 € previsti dall’ingegnere Antonio Ficara per ridare una “casa” all’Associazione Sportiva Dilettantistica Bovalinese.
Il Cartisano è un’infrastruttura sportiva che ha sulle spalle oltre cento anni di storia e che rappresenta a buon diritto una parentesi importante della vita sociale cittadina, che non deve essere dispersa. La recente dichiarazione di inagibilità da parte tecnici regionali che avevano riscontrato difformità nell’esecuzione dei lavori strutturali ha tuttavia obbligato la squadra cittadina, militante nel campionato di Promozione/Girone B, a emigrare alla volta di altri stadi per disputare le partite che avrebbe dovuto ospitare in casa. Sicuramente anche per questa ragione, oltre che per le costanti e più che legittime sollecitazioni da parte della società civile, il recupero dello stadio, di cui l’amministrazione ha dimostrato in più occasioni di aver compreso l’importanza, comporterebbe un rilancio non solo sportivo, ma anche sociale e culturale per Bovalino, che potrebbe così seguire lo stesso percorso avviato in tempi recenti dalla vicina Ardore.
L’occasione della partecipazione al bando Sport e Periferie 2022 risulta essere particolarmente ghiotta anche in virtù del fatto che i restanti 122.523 € necessari a completare il progetto di recupero dello stadio sono reperibili attraverso un cofinanziamento del comune, una cifra che coprirà quasi il 20% della spesa complessiva aumentando il punteggio del progetto e migliorando conseguentemente le quote di un esito favorevole alla partecipazione al bando grazie a una soluzione che, in occasione del bando del 2020, aveva avvantaggiato considerevolmente altri centri del nostro comprensorio come Benestare e Gioiosa Ionca.
Insomma, presentata la domanda e affrontati gli adempimenti burocratici del caso, la comunità bovalinese potrà finalmente fruire di una struttura agibile e, come più volte dichiarato dall’Amministrazione Comunale, notevolmente migliorata dal punto di vista qualitativo. Si darebbe un deciso colpo di spugna ad anni di incuria offrendo alla comunità una struttura moderna e funzionale che possa non solo ospitare finalmente le avvincenti partite della squadra di casa, ma anche eventi sportivi e manifestazione culturali di ogni genere, fornendo al contempo opportunità di aggregazione (giovanile e non) come mai era avvenuto in tempi recenti in città.
Una boccata d’ossigeno che assume importanza vitale non solo per il centro amministrato da Vincenzo Maesano ma anche per un intero comprensorio ancora oggi afflitto da una carenza infrastrutturale che è causa principe della povertà economico/sociale da cui è affatto e che, lo sappiamo bene, ha contribuito in passato a renderci protagonisti solo dei fatti di cronaca.

Foto: lentelocale.it


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Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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