Erba infestante e selvaggia,
che piano in basso per terra nascesti,
e di quell’ulivo ti innamorasti.
Strisciante ai suoi piedi
al rovo ti accostavi,
e sul suo tronco lentamente
col tuo intrecciar crescevi,
radicando e tessendo,
il rovo isolasti;
e verso l’alto a quell’ulivo più salisti,
In quel tuo pensare di volergli bene,
rami e ramoscelli gli avvolgevi.
Povero e ignaro, al tuo ingannevol
stringere e accarezzar cedeva,
senza accorgersi che a soffocar lo stavi.
Così e l’amor, quello malato
che morboso attacca,
e piano dapprima a coccolar si affretta,
piano lentamente stringe
e poi con foga forte punge.
E pure tu, edera, che tanto in alto salisti,
tutta la linfa a l’ulivo rubasti;
presto la sua secchezza si ribalterà,
e sopra il rovo pungente,
al tuo tornar strisciante
in solitudine ti ritroverai.
Foto: giardinaggio.net