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Attualità

Qatar: via al mondiale della vergogna

Il rompiscatole


GRF

Di Francesco Salerno

Sta per iniziare quello che, ormai, varie persone in tutto il mondo hanno definito il mondiale della vergogna in Qatar.
La celeberrima competizione calcistica si vedrà proiettata in un paese che, al netto della propaganda, è ad oggi contrario a tutto ciò che il calcio dovrebbe rappresentare.
Iniziamo col dire che, solo per costruire le strutture atte ad ospitare l’evento, hanno perso la vita oltre 6.000 persone. Una guerra.
6.000 persone simili a schiavi che, lavorando senza nessuna protezione o tutela, hanno pagato col sangue la volontà di portare a casa una paga da fame per poter sperare di sopravvivere, mentre i loro padroni, i ricchi del Qatar, brindavano con caviale e champagne mostrandosi tutti tronfi e sorridenti all’Occidente. Oltre a questo vi è stata anche una vera e propria strage di cani che, siccome randagi, non potevano certo disturbare la visita delle folle di turisti in visita. Meglio ammazzarli e risolvere il problema.
Rammentiamo anche al lettore che le infrastrutture create per l’evento non hanno rispettato nessuna regola per la tutela ambientale, e sottolineiamo nessuna. Tanto che svariate associazioni ambientaliste di tutto il mondo hanno denunciato i costruttori, ma questi semplicemente se ne fregano.
Non poteva mancare nemmeno la deriva omofoba con divieti, pestaggi e arresti da parte della polizia verso i membri della comunità LGBTQ. Dulcis in fundo si sta anche pensando di vietare la vendita di birra negli stadi, cosa che personalmente spero avvenga, giusto per vedere gli inglesi e gli irlandesi andare fuori di testa e demolire le strutture stesse.
Ecco, tutto questo è accaduto e sta avvenendo in Qatar, ma agli organizzatori non frega nulla. Perché? Ovvio, per i soldi. Miliardi e miliardi di euro possono tranquillamente mettere a dormire ogni coscienza. La cosa comica è che i calciatori scenderanno ugualmente in campo con maglie su cui è scritto No to racism o Respect.
Un po’ di vergogna no?
Il calcio non è più lo sport del popolo e chi non se ne accorge vive in un mondo di fantasia. Il calcio è lo sport dei soldi, dove pur di averli si è pronti a fare qualsiasi cosa e passare sopra a tutto.
Personalmente credo che il mondo dovrebbe boicottare questo mondiale e non guardarlo, o almeno io farò così.
Perché altrimenti, la prossima volta che un omosessuale verrà insultato in Europa, o un lavoratore perderà la vita in fabbrica, con quale faccia andrete a urlare in piazza il vostro sdegno se poi non siete pronti nemmeno a un insignificante sacrificio non vedendo un mondiale di calcio pur di difendere i vostri principi?

Foto: agi.it


Gedac

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