ADVST
Costume e SocietàLetteratura

Alla fragilità della mia terra

Frammenti e riflessi


Edil Merici

Di Massimo Pedullà

Tempo dalle calure arse
che col tuo passare tanto corrodi;
e a udir grida di tempesta
sempre più forti ci porti.
Orti che fiorire e colorarsi vidi,
germogli e frutti dare,
ora calar per petti e valli
e lentamente lacrimare.
Povere cime e colli miei,
che sgretolar
sempre di più vi guardo,
e fiumare sempre più della nostra terra
verso il mar trainare;
abbandonati, dall’abbandonato uomo,
che con scoramento per altri luoghi
corse a trovar riparo al suo tormento.
Caina sorte dalle larghe mani,
che ingiusta
misura usasti,
e come palla al piede,
d’altra gente a umiliar ci portasti.
Povera mente nostra che a ragionar
col verso giusto
ormai non ci riesce
e all’annientar ci porta.
Chissà se gli occhi miei
un giorno mai potranno,
dai nostri mal peggiori
veder sanare.

Foto: greenplanner.it


Gedac

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button