Di Massimo Pedullà
Lenta è la nebbia,
cullata dal vento leggero;
lento il movimento delle foglie volte,
d’argento,
che brilla
sulle cime dei verdi pioppi.
La prima, che a banchi
si leva dal basso,
verso La verde fiumara si muove.
La vigna dall’oidio presa,
le viti come la vita,
l’uomo come le piante:
il morbo che piano attacca
e della natura e dell’uomo
tutto stravolge.
La linfa come impazzita
al selvaggio si adegua.
Così l’umana donna,
quando la sua linfa spande,
e delle sue vesti si allenta,
nel suo lento svestir
brama e desiderio chiama;
è l’uomo che come i randagi risponde,
e come i randagi quasi vuol divenire.
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