ADVST
Enti localiPolitica

E Catanzaro sopporta pure l’Irto silenzio!


GRF

Di Vincenzo Speziali

Il Presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro, Gianmichele Bosco (del quale sono amico e a cui mi lega un’amicizia, basata pure sull’affetto che provo verso una a cui era legato e di cui taccio il nome, in quanto è atto notorio di come io e la signora in questione potremmo essere coppia più credibile di Francesco Boccia con la propria moglie, cioè Nunzia Di Girolamo) ha rilasciato una dichiarazione condivisa e condivisibile in merito alla partecipazione attiva della cittadinanza tutta all’incontro dell’11 Gennaio, presso il Comune, e in difesa delle dignità di Catanzaro.
Lo dico sinceramente, senza ironia, poiché tra l’altro ha dato dignità al ruolo che ricopre, in luogo a gaffes di qualche donzella titolata, che commette non per insolenza, bensì insipienza, anzi le vengono così, di getto, ovvero nature (alla francese).
Poi, a seguito di simili sparati donzelleschi (tipo riferimenti a pacchetti di ex premier che, in merito alle questioni specifiche in corso, hanno la stessa attinenza dei cavoli a merenda) devo intervenire in soccorso di lei stessa, non tanto per obbligo di cavalleria verso un gentil dama (cosa volete? Noblesse oblige!) ma pure e soprattutto per difendere la città da sfondoni vari.
Certo, al netto di ciò premesso, continua a stupirmi (ma poi perché dovrei essere meravigliato?) il silenzio tombale dei vertici del Partito Decmocratico regionale, cioè del (para)Segretario Nicola Irto, ultimo domicilio utile Senato della Repubblica (Palazzo Madama, Corso Rinascimento, Roma), che è colà assiso piuttosto che allocato, ovviamente in virtù di una cooptazione da costui cercata, agognata, difesa strenuamente, come e più dell’onore delle sue strette congiunte.
Patti chiari, le mie sono considerazioni di sana critica politica, per di più desolante, proprio per il dolore intimo di constatare quanto scarsa considerazione deve sopportare Catanzaro (da parte del soggetto succitato), tuttavia la satirica riflessione ci sta, eccome se ci sta.
Irto non parla di questa baruffa scoppiata sulla dorsale Catanzaro/Cosenza, anzi si eclissa, si acquatta, quasi che la cosa non lo riguardasse affatto, per nulla, al punto tale da dimostrare lui stesso quanta ragione io abbia, nello sminuire certuna (pseudo)classucola dirigente, che se ne infischia di ogni cosa pur manifestando impostura (ovviamente politicante) nelle vesti del capogruppo locale (sì proprio e persino locale).
Comprendo che le uscite della Presidente piddina, nonché Vicesindaco di Catanzaro, lascino strascichi di imbarazzo persino a Irto (muro di gomma, bimbo baciato, D’Artagnan dei giorni nostri e non de noartri, sennò paventerebbe querela, pur se me ne infischio delle medesime e anche di altre!) ma tutto quanto sopra esposto, circa la persona di Catanzaro citata, non deve dare alibi alcuni, poiché non si fa così.
E, se per questo, non si può nemmeno gettare la croce addosso a chi tenta, seppur maldestramente (con i suoi mezzi leciti, ma limitati) di contribuire a un confronto, in difesa di una città abbandonata e denigrata, vilipesa e scippata, anche in virtù delle (ir)responsabilità di questa (non) amministrazione comunale e dei suoi componenti, poiché costoro sono acerbi, neofiti, digiuni totali della politica.
Se la Presidente PD e Vicesindaco Giuseppina Iemma è (forse?) sguarnita dal punto di vista politico, è gaffista piuttosto che no (ancora una volta devo porgere le mie scuse, pure per tale accusa che a suo tempo rivolsi a Valerio Donato, che oggi sta compiendo un’opera sana, pure in nome e per conto di un Sindaco indolente, quasi fosse divenuto un oggetto misterioso che tenta di governare episodi, non impostare una visione), diamole atto che almeno tenta di fare quanto può, anche con risultati esilaranti.
Però, Giusi (poco importa se con la i o la y), almeno tenta una rappresentanza politica del PD (anche considerando che, come Partito, non è mai nato, anzi è una contraddizione in termini) quindi, essendo la sua preparazione politica apparentemente scarsa, pure al netto di essere incline alle gaffes sfondistiche, non la si può lasciare sola e, con lei, ancor più sbandato il povero Nicola Fiorita (benché lui non sia un dem intraneo), perché è la città a essere snobbata dai vertici di piddini, che dimostrano quanta scarsezza o approssimazione sono oggigiorno le organizzazioni da parapoliticume.
Già, i Partiti, difatti, sono cose serie, come ancor di più seria è la politica o almeno in tal modo mi hanno insegnato.
Forse, il silenzio di Irto è dovuto agli imbarazzi che potrebbe causare qualche futura ed ulteriore improvvisa uscita della amabilissima Iemma?
Vai a saperlo, pur affermando, che della tal cosa, poco me ne importa: anzi, non me ne frega nulla e non è affar mio!
Viceversa mi interessa, eccome, il destino di questa città dolcissima e signorile, nella quale, se non altro, trova il coraggio dentro le contraddittorie e silenziose stanze dei democratici una rappresentanza civile, corretta, coraggiosa e indefessa, del loro Segretario cittadino, Fabio Celia, di cui sono altrettanto amico e al quale consiglio di pretendere la discesa in campo del suo Segretario Regionale, anche per far capire a tutti ciò che pensa il loro Partito (o pseudotale), senza il comodo paravento degli imbarazzi per le maldestre uscite gaffiste.
Certo, comprendo che il (pesudo?) Partito di Walter Veltroni, Dario Franceschini, Enrico Letta, Andrea Orlando, Debora Serracchiani o Elly Schlein (mamma mia che caravanserraglio contraddittorio e disomogeneo, tanto da fare venire il male alla testa) possa avere pure sensi di colpa postumi, per non aver votato in Consiglio Regionale la legge che prevedeva la nascita della Dulbecco presentata sì da Filippo Mancuso, ma già instradata a suo tempo da Domenico Tallini, anche lui Presidente del Consiglio Regionale, nella seduta del 29 Aprile 2020, allorquando si decise proprio in quella seduta l’integrazione tra Policlinico ed Azienda Ospedaliera, ma che il Segretario locale – sì, locale – nulla dice, nulla fa trapelare, ci dimostra a tutti quanti urbi et orbi (e orbi non sta per ciechi), la sua stoffa politica (o presunta tale), piuttosto grezza o di fattura da second’ordine.
È così, ascoltando le indicazioni dettate dal buonsenso, che si fa politica, veramente, autorevolmente, credibilmente e efficacemente, non già per appagare personali bramosie, bensì in ossequio al mandato popolare e ai cittadini, soprattutto quelli che non hanno votato l’attuale Amministrazione Comunale.
Mi raccomando, quindi, ovvero… Catanzaro, seriamente, prima di tutto. Se poi non ci riesce chi lo dove fare, chieda scusa (ed anche io dovrei farlo, perché li ho sostenuti, pur in buonafede) e dopo aver chiesto scusa, tolga il disturbo, magari a capo chino: sarebbe il minimo dovuto!


Gedac

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button