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Costume e SocietàLetteratura

Presentato a Gerace “Grotteria nel catasto onciario del 1742”


GRF

Grotteria nel catasto onciario del 1742 è stato presentato presso la cittadella vescovile di Gerace.
Con la presente pubblicazione si conclude un ciclo di opere aventi per tema lo studio del ‘700nei comuni della Vallata del Torbido attraverso i catasti onciari; un obiettivo ambizioso, a prima vista, e di difficile attuazione, ma portato a termine con capacità critica e ampiezze di vedute in tempi più che ragionevoli e che ha visto impegnate più figure professionali in questi lavori. Il tutto nasce con la collana Per tabulas diretta da Vincenzo Cataldo, profondo conoscitore della realtà catastale borbonica e autore di diversi volumi sull’argomento, editi da Promocultura Edizioni.
L’intento si basa essenzialmente sull’esame e la comprensione dei mutamenti sociali, politici, culturali e religiosi di questo periodo mediante quelli che possiamo oggi paragonare a delle moderne dichiarazioni dei redditi.
Per la prima volta in Calabria è stato preso in esame un territorio omogeneo, abbastanza vasto, che comprende Gioiosa Ionica, Grotteria, Mammola, Marina di Gioiosa Ionica, Martone e San Giovanni di Gerace.
Del resto, in questi ultimi tempi, vi è un rinnovato interesse per lo studio dei catasti onciari nel variegato panorama della storiografia settecentesca della nostra regione, per comprendere e meglio contestualizzare quel processo di costruzione di uno stato moderno.
Sulla scorta di argomentazioni rigorose, supportati da una adeguata documentazione archivistica, si è focalizzato il ‘700 nella Vallata del Torbido (un periodo controverso e poco indagato dagli storici) con l’intento di spianare la via per ulteriori investigazioni; consci che si tratta di un territorio dalle mille sfaccettature e che ogni pietra, anche la più piccola, ha qualcosa da raccontarci. Si è utilizzato sostanzialmente un atteggiamento aperto, di ricerca, di osservazione e non rigidamente vincolato ad acquisizioni definitive. Così emerge il carattere limitato e parziale di ogni prospettiva storica che non può mai essere codificata una sola volta per tutte. Non esiste e non potrà mai esistere una storia in senso univoco e ufficiale e quella che si presenta sotto questa veste non è altro che uno dei tanti modi di ricostruire il passato.
Il lavoro è costituito da una parte introduttiva, impostato principalmente su fonti inedite con un breve excursus sulla storia, la religiosità e lo Stato di Grotteria. Un libro che già al suo primo apparire ha richiesto una ristampa ed è stato accolto positivamente dalla comunità scientifica. Non a caso sono stati resi noti documenti (parecchi di prima mano), contestualizzati per dare il giusto valore storico a questa cittadina che vanta un ricco passato. 8.000 anni senza soluzione di continuità narrano il corso degli eventi, e un fiume, il Torbido, sulle cui sponde si sono affacciate diverse civiltà sepolte dall’oblio degli uomini e che il corso tempo non potrà giammai cancellare.


Gedac

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