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Costume e Società

A Caraffa del Bianco il ricordo della Shoah incontra quello delle vittime di Mafia


GRF

In occasione della Giornata della Memoria, la Pro-Loco di Caraffa del Bianco, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e l’Istituto Comprensivo Macrì di Bianco, ha organizzato una celebrazione particolare, che ha voluto unire al ricordo dell’orrore della Shoah, anche quello delle vittime della criminalità organizzata. La giornata si è sviluppata attraverso una mostra, la piantumazione della talea della memoria e un lungo confronto sull’importanza della memoria per evitare che tragedie come quelle di Auschwitz possano ripetersi o il sacrificio di chi ha lottato per la legalità possa cadere nell’oblio. Di seguito, riportiamo il discorso introduttivo del segretario della Pro Loco e responsabile di plesso a Caraffa Giuseppe Fornazar, che ha voluto spiegare la scelta di unire queste due occasioni di ricordo in un unico evento.

Un cordiale saluto a tutti voi e un sentito ringraziamento ai docenti dell’Istituto Comprensivo Macrì di Bianco e ai Docenti del Plesso di Caraffa del Bianco con cui abbiamo collaborato in piena sinergia. Un grazie alla Dirigente Vittoria Paola Zurzolo che, sin da subito, ha appoggiato la realizzazione di questa manifestazione. Un ringraziamento va all’Amministrazione comunale che ha collaborato per la buona riuscita dell’evento. mettendo a disposizione mezzi e operai e l’area in cui piantumare la talea della legalità. Un grazie particolare va ai ragazzi del Servizio Civile della Pro Loco che, con senso di responsabilità, sono stati parte attiva della realizzazione di questa giornata e un grazie ai soci tutti. Un grazie agli operai Forestali del Cantiere della Madonna delle Grazie di Caraffa del Bianco che hanno realizzato il piedistallo in pietra su cui abbiamo apposto la targhetta a ricordo di Giovanni Falcone. Un grazie ai nostri ragazzi che in questi giorni si sono impegnati leggendo e studiando e realizzando i lavoretti, che vedrete, per questa giornata. Grazie al Reparto della Biodiversità di Reggio Calabria dei Carabinieri Forestali per averci donato questo germoglio di legalità che cercheremo di custodire gelosamente per le future generazioni. Alcuni ci hanno chiesto: “Perché nella giornata della memoria ricordare le vittime della mafia? Qual è il nesso che lega i due eventi?” Noi, come associazione, abbiamo scelto questa giornata perché pensiamo che in entrambi i casi sono tragici eventi dettati dall’atrocità umana. La memoria è quella facoltà che ci permette di conservare e ritrovare all’occorrenza i ricordi di eventi passati, informazioni importanti e anche le nozioni più basilari che ci servono nella vita quotidiana. La memoria della nostra storia, del nostro percorso personale di crescita, ci rende quelli che siamo con tutte le nostre esperienze, delusioni e traguardi raggiunti. Sin dall’antichità, la memoria è stata celebrata come una delle capacità umane più sorprendenti, anche perché è la sola a rendere uomini e fatti immortali: soltanto tramandando ciò che è accaduto e chi ha vissuto nelle diverse epoche, si può andare al di là del limite di tempo della vita terrena. La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore. (Malcom X) “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.” (Liliana Segre) Ecco che, appunto, la memoria deve aiutarci a comprendere questi tragici eventi, insegnando alle nuove generazioni il discernimento tra il bene e il male, tra quello che è giusto e quello che è sbagliato. Don Luigi Ciotti dice: “Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo. Senza responsabilità forse non meritiamo di esistere”. La memoria è un’esperienza che si nutre del dolore e che si apre alla speranza, nel tentativo di costruirla. Perché desideri e attese di cambiamento non si alimentano solo di futuro, ma anche del passato, delle cose che sono state e delle cose che non sono ancora. Per questo, è importante tutelare la memoria di chi non c’è più e, nel contempo, sostenere la ricerca di giustizia e la tutela dei diritti di chi continua a ricercarla nel ricordo del dolore dei propri cari.

Di seguito, invece, gli interventi del Comandante del Reparto Carabinieri della Biodiversità di Reggio Calabria Giuseppe Micalizzi e della referente del Coordinamento dell’Associazione Libera per la Locride Deborah Cartisano:


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