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Anche a Grotteria, Martone, San Giovanni e Maropati i murales che celebrano la calabresità


Edil Merici

Sono stati completati nei comuni di Grotteria, Martone, San Giovanni di Gerace e Maropati i murales che, oltre a seguire il tema prescelto dalla Città Metropoli di Reggio Calabria sui miti greci, reinterpretano alcuni personaggi cardine della cultura ellenica in chiave contemporanea, portando su i muri delle nostre città il femminismo intersezionale.
Lo scopo principale del progetto è quello di valorizzare e riqualificare aree urbane periferiche o particolarmente degradate contribuendo così al miglioramento estetico dei comuni facenti parte del territorio metropolitano.
Agli artisti è stato chiesto di reinterpretare e rappresentare parte del patrimonio immateriale locale, ravvivando le tradizioni, i mestieri e i saperi.
In particolar modo in queste quattro opere sono state inseriti altri importanti argomenti; i volti di Circe, Atena, Penelope e dei Bronzi di Riace vengono proiettati nella prospettiva della società moderna, focalizzando i temi della parità di genere, dell’orientamento e dell’identità sessuale.
Temi particolarmente sentiti dalle artiste LulloClay e Mauscarf firmatesi Lasbarras.
Guardiamoli e raccontiamoli meglio uno per uno.
Circe, la maga ammaliatrice. Viene qui staccata dal tipico concetto del femminile omerico e resa protagonista. La vediamo immersa in una natura caotica molto più vicina alla vera essenza femminile che non è racchiusa in ruoli e atteggiamenti prestabiliti, bensì volubile e creatrice.
Sulla spalla, nel particolare, un piccolo tatuaggio come monito per chi la giudica.
Penelope, moglie perfetta. Anche qui lontana dalla visione classica, assume una staticità da santa porgendo ai fruitori gli strumenti della tradizione tessile calabrese: la navetta e un gomitolo di ginestra.
Inoltre sui suoi polsi, come braccia di una bilancia, soppesa il valore della parità e l’elemento dell’amore tossico. È lei però la protagonista e come esperta tessitrice sfrutta le leggi di ordito e trama per tessere la sua vita.
I Bronzi di Riace, guerrieri virili. Spesso legati a una visione etero normativa convenzionale, qui rappresentano una coppia gay. Di scorcio propongono il lato B con due piccoli tatuaggi a forma di cuore e lo sguardo rivolto verso un ulivo simbolo di pace e rigenerazione. Si combatte sempre per gli ideali in cui si crede ed è bello pensare che l’amore vinca sempre!
Atena, Dea della guerra e della vittoria. Legata al paese di Grotteria per le sue probabili origini, la vediamo in un trionfante ritorno avvolta da un manto rosso pompeiano. Incarna l’attivismo del movimento transfemminista per l’abolizione dell’isolamento sociale a causa dei motivi di appartenenza a una classe sociale, a un’etnia, a un genere o un orientamento sessuale. Il suo sguardo è fiero.
Le Artiste ringraziano nuovamente la Città metropolitana nelle figure dell’Assessore Filippo Quartuccio, della responsabile del procedimento Anna Maria Franco, del Titolare della Posizione Organizzativa Vincenzo Ferrante e Lucia Guerrasio.
I Comuni di Grotteria con il Sindaco Giuseppe Racco; Martone con il Sindaco Giorgio Imperitura e il Vicesindaco Renzo Calvi; Maropati con il Sindaco Rocco Giorgio Ciurleo, l’Istruttore Tecnico Valeria Agostino e Giuseppe Valensise; San Giovanni di Gerace con il Sindaco Giovanni Antonio Pittari e il Vicesindaco Enzo Prudenzini e le amministrazioni tutte.


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