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Gasdotto Germania/Norvegia: cos’è e come cambierà il quadro delle forniture in Europa?


Edil Merici

Di Piero Battistel

Com’è ormai noto, il conflitto russo/ucraino ha generato sicuramente numerose problematiche da un punto di vista energetico, essendo la Russia tra i principali Paesi produttori e distributori di energia per l’Europa.
Questa situazione ha determinato la fine di diversi rapporti di fornitura con molteplici Paesi europei. Laddove ciò non sia successo, si è verificata un’incrinatura negli accordi. La Germania, infatti, ha visto una riduzione del gas naturale russo in arrivo attraverso l’oleodotto Nordstream 1 già a luglio 2022.
Giovedì 5 gennaio 2023 è stato stipulato un partenariato strategico tra Germania e Norvegia per la costruzione di un gasdotto a idrogeno che verrà realizzato entro il 2030.
L’incontro, tenuto dal vicecancelliere e ministro dell’Economia della Germania Robert Habeck e il primo ministro della Norvegia Jonas Haar Stere ad Oslo, ha determinato diversi passaggi per questa collaborazione a cui parteciperanno la società norvegese Equinor e la controparte tedesca RWE.
Entro il 2030, il progetto si svilupperà nel seguente modo:

  • studi preliminari per la fattibilità del collegamento realizzati da Gassco;
  • previa approvazione del progetto, avvio dei lavori nella primavera del 2023;
  • mediante questo gasdotto, durante una prima fase la Germina riceverà del gas naturale, in particolare idrogeno blu;
  • successivamente ci sarà il trasporto di idrogeno realizzato con energia rinnovabile (idrogeno verde).

Il governo tedesco è disposto a investire anche più di 10.000.000.000 di € per il piano sull’energia sostenibile che ha realizzato. Con questo accordo, la Norvegia sarà tra i partner più importanti per la Germania e, di conseguenza per l’Europa in generale.
Il primario interesse della Germania è quello di stoccare più energia possibile in modo alternativo rispetto al passato, quando la Russia risultava essere tra i principali fornitori di materie prime nel campo dell’energia.
Sia la Germania sia la Norvegia sono al lavoro per ridurre le emissioni di CO₂. Nello specifico, la prima ha come obiettivo la riduzione del 65% entro il 2030 volendo ottenere la neutralità climatica prima del 2045.
Allo stesso modo, la parte norvegese della penisola scandinava, avendo obiettivi simili, sta investendo nell’eolico al largo, nell’elettrificazione delle piattaforme petrolifere e del gas nonché nello stoccaggio dell’anidride carbonica.
Il 2038 sarà la scadenza di un altro obiettivo, ossia lo stop al carbone anche per le aree a Est del territorio tedesco.
Ma in Italia? Nel 2023, Plenitude ha investito in parchi eolici al largo galleggianti alleandosi con il gruppo irlandese Simply Blue al fine di realizzare un’oleodotto di pale eoliche a circa 30 chilometri dalla costa di Otranto.
Secondo uno studio di BP Statistical Review of World Energy del 2022, la Germania è al primo posto sia per consumo sia per produzione di energia rinnovabile. Dall’altra parte l’Italia si posiziona al quarto posto per entrambi gli aspetti. Inoltre, si nota come ci sia stata una crescita in termini di consumo di energia rinnovabile dal 2015 al 2021.

Foto: energiaoltre.it
Fonte:
prontobolletta.it


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