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Attualità

Giovanni Manoccio: “I sopravvissuti di Cutro siano affidati ai progetti del SAI”


Edil Merici

Da Expressiva Comunicazioni

La tragedia di Steccato di Cutro tiene alta l’attenzione dell’Associazione Don Vincenzo Matrangolo che, attraverso la voce del suo presidente Giovanni Manoccio, torna sulle problematiche inerenti l’organizzazione e la gestione dei sopravvissuti. Manoccio, che nei giorni scorsi era intervenuto sulla questione, all’indomani della visita a Crotone della neo segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, scrive una lettera in cui chiede di trattare “alcuni aspetti che andrebbero, urgentemente, portati all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni competenti”.
“Nel corso della Tua visita a Crotone – scrive Manoccio, – non ti sarà di certo sfuggita l’approssimativa organizzazione in merito all’accompagnamento dei sopravvissuti al terribile naufragio di Steccato di Cutro, e ai loro famigliari.
In un momento del genere, un ruolo determinante lo devono svolgere i mediatori interculturali e gli psicologi, adeguatamente formati e in grado di gestire eventi così traumatici, mentre i pochi presenti a Crotone, sono operatori del volontariato e dell’associazionismo.
La associazione Don Matrangolo – continua, – di cui sono presidente, ha nell’immediatezza messo a disposizione i propri operatori specializzati, che hanno raggiunto Crotone per dare il proprio contributo, e per informare, accompagnare e supportare le persone sopravvissute, nonché i loro famigliari arrivati da tutta Europa.
Nell’immediatezza del tragico evento – evidenzia Manoccio, – ho segnalato al Servizio Centrale, e alla Prefettura di Crotone, la necessità di trasferire immediatamente le persone che si trovano nell’ex Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Crotone, nei progetti del Sistema Accoglienza Integrazione, gli unici in grado di prendere in carico i sopravvissuti, essendo dotati di squadre di lavoro che possono fornire i più adeguati strumenti alle persone sopravvissute, in particolare per elaborare il grave lutto, ma anche solo per superare il forte evento traumatico che hanno subito.
Sul territorio calabrese, oltre 50 sono i posti, immediatamente disponibili, che abbiamo reperito nei progetti del SAI, e l’associazione Don Matrangolo è anche immediatamente disponibile a provvedere al trasporto, da Crotone ai vari SAI del territorio.
È estremamente urgente – aggiunge, – che le persone sopravvissute siano trasferite dall’ex CARA di Crotone, luogo già di per sé assolutamente inidoneo alla permanenza dei migranti, ancor di più inidoneo in un contesto come quello attuale.
Vorrei sottoporre alla Tua attenzione anche una seconda emergenza, ovvero quella dei minori stranieri non accompagnati.
In aperta violazione della normativa, molti minori non accompagnati, i cui numeri stanno aumentando nel corso degli ultimi anni, vengono ospitati in Centri di Prima Accoglienza, data l’ormai quasi cronica assenza di posti nei SAI.
Si pone, pertanto, come impellente, un ampliamento della capacità dei SAI per minori, di almeno 5.000 posti.
Sono molti altri i problemi che affliggono la materia dell’immigrazione, dalle norme che regolano l’affidamento dei servizi di accoglienza, alle disparità di servizi erogabili agli ospiti nei SAI, differenziati a seconda dello stato giuridico, agli ostacoli opposti dalle Questure nel rilascio dei permessi di soggiorno nonché nei ritardi nel rilascio degli stessi e al malfunzionamento delle Commissioni Territoriali; tutto ciò mina la fiducia degli ospiti accolti nel circuito dell’accoglienza, e non solo, ma rischia anche di mettere a dura prova il lavoro degli operatori e, dunque la tenuta del sistema.
Auspico fortemente – conclude Manoccio – l’attivazione di una riunione pubblica sull’immigrazione, affinché si riesca a instaurare un sano confronto sulle tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza.“


GRF

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