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Rossana Dedola trova un nuovo equilibro tra Carlo Collodi e il suo Pinocchio

Rossana Dedola, con la casa editrice Bertoni, ha pubblicato un poderoso saggio intitolato Pinocchio e Collodi sul palcoscenico del mondo. Dedola è nata a Sassari e ha studiato a Pisa e Zurigo. Ricercatrice alla Scuola Normale Superiore, è analista didatta, supervisore e docente presso l’Interational School of Analythical Psychology nella città svizzera.
Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi rappresentano ancora oggi un classico della letteratura per ragazzi: le tragicomiche peripezie del burattino discolo e irrispettoso, continuamente in bilico fra la voglia di divertirsi e il desiderio di diventare “un ragazzino perbene”. Un po’ pezzo di legno, un po’ bambino vero, Pinocchio si caccia continuamente nei guai, non sopporta la disciplina, è ingrato verso chi gli vuoi bene. Poi si pente e vorrebbe cambiare, ma incappa in una bugia e subito il naso gli cresce a dismisura. Così passa da una disavventura all’altra e ogni episodio si trasforma in una insostituibile lezione di vita. Pinocchio non ha solo oscurato altri personaggi fiabeschi, ma è giunto persino a eclissare la fama del suo autore.
Diviso in tre parti, il libro di Dedola riequilibra le sorti di autore e burattino: nella prima parte l’autrice ripercorre la biografia di Collodi attraverso aneddoti, dettagli inediti, curiosità, testimonianze che fanno di lui una figura tutt’altro che marginale nel panorama letterario risorgimentale, dotata di grande umanità e umorismo. La seconda parte è invece una puntuale rivisitazione della favola di Pinocchio in chiave psicoanalitica, che consente di entrare in contatto con la varietà di simboli e simbologie di cui la vicenda si compone. Nella terza affronta la fortuna del libro nel mondo tra illustratori, artisti e registi.
L’autrice, in un’intervista ha dichiarato: «Il mio rapporto con Le avventure di Pinocchio è cominciato con gli illustratori della favola, per un corso alla Normale di Pisa. Avrei dovuto occuparmi degli stranieri, ma proposi ai miei colleghi di parlare anche di un italiano, Roberto Innocenti, che allora era pressoché sconosciuto anche da noi. Non era una scelta sbagliata, Roberto si considerava quasi un non italiano e si divertiva a ricordare che l’unico riconoscimento ufficiale venuto dal nostro Paese gli era stato dato dalla rivista Lo straniero di Goffredo Fofi. È stata una vera avventura inoltrarsi nel mondo dei grandi illustratori e in quello di Innocenti in particolare. La collaborazione è andata avanti per anni ed è approdata al nostro Entretiens avec Roberto Innocenti. Le cont de ma vie, uscito in Francia da Gallimard. Quando poi mi sono occupata dell’autore Carlo Lorenzini, in arte Collodi, mi sono accorta degli avvenimenti straordinari che avevano attraversato la sua vita. Per esempio, i vari lutti da cui era stata funestata la sua infanzia, i problemi scolastici, l’aver vissuto per tutta la vita accanto ai marchesi Ginori che erano i datori di lavoro dei suoi genitori, la partecipazione a due guerre d’indipendenza e così via. Non mi sembrava affatto una vita grigia e senza avventure, come qualcuno l’aveva definita. E ho anche capito che per scrivere sulla vita di un grande umorista mi sarei dovuta divertire anch’io».
Un percorso completo e coinvolgente in ogni sua parte, quello che ci offre Dedola, libro intrigante, fresco della piacevolezza di brani tratti dalle opere di Collodi (1826/1890). Scrive Dedola, nella prefazione: “Per ricostruire le vicende biografiche dell’autore ho deciso di seguire un percorso che permette di enucleare alcuni tratti di fondo della personalità di Collodi e che conduce verso alcune strade di Firenze: via Taddea, dove Carlo è nato, via de’ Ginori, di cui la prima strada è la traversa, sino a via Rondinelli, dove si è svolta gran parte della sua esistenza e dove si è conclusa. Il lettore incontra Collodi anche sui campi di battaglia delle guerre di indipendenza, si diverte con lui leggendo gli esilaranti articoli de Il Lampione, lo vede alla prese con tutti i problemi dell’Italia unita e con il suo profondo desiderio di insegnare la lingua ai piccoli scolari suoi connazionali facendo ridere e riflettere”.
L’essersi soffermata sulla vita di Collodi, averlo contestualizzato nel periodo storico, averne sottolineato virtù e debolezze, rappresenta un elemento in più per capire la nascita e lo sviluppo della storia del burattino e dei personaggi che gli ruotano intorno: è come se quella storia fosse già dentro l’autore e aspettasse solo di essere organizzata con fantasia. Pinocchio, sordo alle regole, non ancora educato, credulone, diventerà bambino dopo aver sperimentato la vita sulla sua pelle, ma solo grazie al buon cuore, ormai capace di non farsi abbindolare, di perseguire una strada senza più incertezze, senza tornare indietro. Vincente la scelta di riportare dei passi di ogni opera citata, di ogni fase del romanzo analizzato, che ripropongono, con grande piacere di chi legge, il linguaggio fluido, concreto, ammiccante di Collodi, innovatore nel suo genere ed espressione della garbata ironia toscana. Dedola ci offre una analisi approfondita dei personaggi (Geppetto, Mastro Ciliegia, la Fata, Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, e tutti gli altri) rilevandone la psicologia, il valore simbolico nonché facendo rimandi alla persona stessa dell’autore. La rilettura di Pinocchio offre sempre spunti interessanti. Le vicissitudini del burattino sono note a tutti, le abbiamo ascoltate, lette nelle numerose versioni dedicate ai piccini; eppure gli spunti legati a queste pagine cambiano in base all’età.
Una lettura del testo in versione originale dove assaporare la vera penna di Collodi è un’esperienza imperdibile: per coglierne a fondo le sfumature e riflettere su tutti i significati che l’autore ha volutamente affidato alla storia della sua creatura letteraria. Una semplice ma grande storia di nascita, evoluzione e rinascita, presa di coscienza, ottusità e bontà, decrescita di un essere umano. Riletto ancora oggi non ha perduto il suo fascino e il suo significato morale, a tratti amaro e commovente, con un epilogo pieno di speranza. C’è un Pinocchio in ognuno di noi, da bambini, ma anche da grandi. Quell’ingenuità, quel lamentarci di qualsiasi inezia, talvolta la scarsa voglia di fare, accompagnata però alla fine dal desiderio di rivalsa, riscatto, amore verso i nostri cari, raggiungendo la nostra piena maturazione, trasformandoci infine in dei bambini veri.


GRF

Ilaria Solazzo

La pugliese Ilaria Solazzo risponde in pieno alla definizione di “multitasking”. Giovane donna, ha alle spalle mille differenti attività: la redazione di libri, una buona esperienza nel campo della grafica, la pubblicazione di vari testi e non solo! È anche appassionata di lettura (specie la fantascienza), moda, costume e poesia. È giornalista pubblicista, blogger… e tanto altro. Dal decennio di nascita - gli anni ‘80 - ha ereditato la passione per la televisione che, per lei, si incarna nel binomio Carrà/Cuccarini. Dinamica, professionale, seria, ama la vita a colori.

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