ADVST
Politica

Lega: gli autovelox, Pasquale Bonavota e Klaus Davi

Proseguono le attività della sezione calabrese della Lega, guidata dal Commissario Giacomo Francesco Saccomanno, che ha commentato positivamente la volontà di Matteo Salvini di regolamentare l’utilizzo degli autovelox, plaudito alle forze dell’ordine per l’arresto di Pasquale Bovanota e ricevuto i ringraziamenti di Klaus Davi.

«Automobilisti vessati, basta trappole»

«Emerge chiaramente che spesso gli autovelox servono per fare cassa nei comuni e che vengono piazzati proprio in modo da vessare gli automobilisti. Manca, comunque, una regolamentazione precisa che stabilisca luoghi e modalità d’uso di questi. In molte zone si trovano quasi nascosti e l’obbligo della dovuta segnalazione spesso è solo una chimera. Però, le multe esose arrivano a casa dei contribuenti e lasciano l’amaro in bocca sia per i costi, sia per non aver avuto la possibilità di accorgersene o, comunque, di adeguare la velocità. È vero che sono utili per cercare di limitare i danni e i tanti incidenti che avvengono, specialmente nei fine settimana. Ma questo non vuol dire che possano essere utilizzati incondizionatamente e spesso abusando e per cercare di avere ritorni solo economici. In quante strade si pongono i controlli anche quando non vi è necessità? E, allora, bene il Ministro Matteo Salvini, che ha deciso di intervenire sulla questione e dettare norme che possano evitare queste vessazioni nei confronti degli automobilisti. Giusta la regolamentazione dell’uso per evitare che da strumento di controllo per evitare incidenti diventi dispositivo per consentire un recupero di risorse per i comuni e una vessazione per gli automobilisti che, oltre alle buche, alle strade dissestate, alla mancanza di cartelli, devono anche stare molto attenti a evitare pesanti contravvenzioni e sanzioni per non aver potuto accorgersi dei sistemi di controllo disseminati nei punti meno opportuni.»
Lo dichiara il Commissario Regionale della Lega Saccomanno.

Plauso per l’arresto del latitante Pasquale Bonavota

“Il latitante di massima pericolosità Bonavota è stato arrestato a Genova a conclusione delle indagini condotte dal Raggruppamento Operazioni Speciali e dai Comandi provinciali dei Carabinieri di Vibo Valentia e Genova. Inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi facenti parte del programma speciale ricerca del Ministro dell’Interno. Ritenuto responsabile di associazione mafiosa come promotore dell’omonima cosca rientrante nella locale di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio, era ricercato per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’indagine Rinascita/Scott svolta dalla Direzione Distrettuale antimafia di Catanzaro della Procura della Repubblica, diretta da Nicola Gratteri. In tale procedimento, che ha portato all’arresto di 334 persone, Bonavota era l’unico rimasto in stato di latitanza. Un plauso alle Forze dell’Ordine e alla Procura antimafia di Catanzaro, che si è sempre distinta per azioni capillari e radicate nel territorio a tutela dei cittadini e al rispetto della legge.”
Lo dichiarano il presidente del Dipartimento Antimafia Gianluca Cantalamessa e il Commissario Regionale della Lega Saccomanno.

Klaus Davi: «Grazie alle istituzioni che hanno stimolato la cancellazione delle scritte che mi riguardano sui muri di Reggio»

«Davvero? Sono state cancellate le minacce di morte nei miei riguardi sui muri della città di Reggio Calabria? Mamma mia, erano lì da un anno sparse fra Contrada Zambaldo, sui cancelli della villa di Vincenzo Barreca, assassinato nel 2002 (vi dice qualcosa la coincidenza?), località Bocale, a Gallico, ad Archi. Per un anno e oltre, se si esclude la telefonata di un carabiniere sedicente membro della Polizia Giudiziaria che mi chiamò un anno fa per poi non farsi più vivo, non è successo assolutamente nulla. Magicamente, le scritte però sembra siano sparite solo perché il vicepremier Salvini, il commissario regionale della Lega Saccomanno e altri esponenti delle istituzioni di vari gruppi politici (ringrazio tutti) hanno sottolineato che quei murales non erano esattamente un simbolo di legalità e un veicolo efficace del segno di presenza dello Stato». È il commento di Klaus Davi rilasciato all’emittente regionale calabrese Reggio Tv.
«Un episodio – ha continuato Davi – che dimostra quanto le istituzioni siano vicine al territorio. Uno dei tanti. Ma voglio comunque ringraziare l’amministrazione comunale o chiunque sia stato per averle cancellate, anche se tardivamente. Sempre che la mano sia stata istituzionale e non di altra natura…». Quanto all’ipotesi che siano stati dei ragazzini a produrle, il giornalista italo-svizzero replica: «Se veramente qualcuno crede che qualche bambino si sia preso la briga di vergare la frase “Klaus Davi uomo di pace” sulla rotonda di Gallico all’ingresso dell’autostrada Salerno Reggio oppure ancora sulla villa di Barreca “Qui ci sono gli uffici di Klaus Davi”, c’è da domandarsi quali libri di pedagogia abbia mai letto e quale distorta e inquietante visione abbia dei nostri giovani. I soggetti che alimentano questa teoria devono aver una visione davvero perversa dell’adolescenza. Perché poniamo che un quindicenne si prenda la briga di immortalare sulle mura dell’autostrada la frase “Klaus Davi uomo di pace” spontaneamente, qualche problema psicologico serio deve averlo… Comunque, chi diffonde queste notizie lo fa solo per svilire e per umiliare. E se ne assumerà la responsabilità, semmai dovesse succedere qualcosa» ha concluso Davi.


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button