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Attualità

Precari di San Giovanni in Fiore: il tentativo Calabria verde e la marcia indietro dei comuni

Dall’Ufficio Stampa sezione regionale della CGIL

Si è tenuta la riunione tra l’Amministrazione Comunale di San Giovanni in Fiore e le delegazioni sindacali di Nuove Identità di Lavoro, Federazione Lavoratori Somministrati autonomi Atipici e Unione Italiana dei Lavoratori Temporanei per discutere dei lavoratori facenti parte della Legge Regionale nº 15 del 2008. L’incontro è stato richiesto dall’Amministrazione Comunale per meglio chiarire la propria posizione dopo l’apertura del tavolo tecnico che c’è stato in Regione Calabria, durante la quale ricordiamo che, insieme ai sindacati, erano presenti la stessa Amministrazione Comunale, gli Assessori Regionali al Lavoro Giovanni Calabrese e alle Politiche Agricole Gianluca Gallo, i Direttori dei rispettivi dipartimenti Roberto Cosentino e Domenico Pallaria e il Direttore Generale di Calabria Verde Giuseppe Oliva. Dalla proficua discussione è emersa la volontà unanime di risolvere la situazione di precariato di questi lavoratori in tempi celeri e l’unica soluzione possibile, vista l’impossibilità del Comune di San Giovanni in Fiore a poter procedere alle contrattualizzazioni per via della normativa vigente con dei limiti giuridici e finanziari all’assunzione del personale, resta quella del passaggio di questi lavoratori in Azienda Calabria Verde con un contratto agricolo/forestale in modo da non avere limiti e vincoli normativi e, soprattutto, essendo tutta l’operazione ad invarianza di spesa, gli stessi lavoratori non si vedrebbero decurtare il proprio stipendio in caso di contrattualizzazione per come invece avverrebbe nel caso di un’assunzione diretta da parte del Comune. I sindacati e l’Amministrazione Comunale hanno quindi ribadito che, attesa come unica soluzione possibile quella del passaggio di questi lavoratori in Calabria Verde, gli stessi dovranno continuare a svolgere le proprie nuove mansioni che ne derivano dal nuovo contratto di lavoro nel territorio di San Giovanni in Fiore, considerato che lo stesso necessiti di forza lavoro alla luce dei numerosi pensionamenti e del personale ridotto della stessa Azienda sub-regionale. D’altro canto, sottolineiamo come Organizzazioni Sindacali, che Calabria Verde, avendo già previsto, per i prossimi anni, un rafforzamento del proprio organico, non subirebbe alcuna rivoluzione d’organico ed economica e, accanto a quello già previsto, prevedendo una modalità stralcio per l’assorbimento dei lavoratori della LR nº 15 già formati che su base volontaria aderirebbero con risorse storicizzate che non peserebbero sulle economie di bilancio presenti e future dell’Azienda e tutto ciò non sarebbe ostativo del futuro reclutamento preventivato dal fabbisogno aziendale per fare fronte e migliorare le proprie attività. Nel frattempo con la contrattualizzazione di detti precari si avvierebbe un percorso che da subito consentirebbe di assolvere gli importanti compiti di Calabria Verde in termini di salvaguardia, cura del territorio e contro il dissesto idrogeologico.
Durante l’assemblea congiunta tenutasi ad Acri successivamente, è stata espressa congiuntamente dalle tre sigle sindacali la volontà di sostenere la proposta avanzata in Regione Calabria alla presenza degli assessori Calabrese e Gallo di stabilizzare i lavoratori Legge 15 in Calabria Verde, a invarianza di spese. Posizione condivisa durante la riunione, nonché pubblicamente dinnanzi ai lavoratori dal Sindaco Capalbo.
Successivamente, tuttavia, all’insaputa delle organizzazioni sindacali, il primo cittadino di Acri ha convocato i lavoratori per manifestare una diversa prospettiva. Dalle notizie pervenute unitamente alle tre sigle, pare sia stata proposta l’opzione della costituzione di una Società tra il Comune di Acri e il Comune di San Giovanni in Fiore attraverso l’utilizzo dei fondi destinati ai lavoratori suddetti. Proposta, quest’ultima, che prevederebbe l’assunzione dei lavoratori per 15 ore settimanali.
Vanno da sé le considerazioni di sorta: l’ipotesi del passaggio a Calabria Verde è finalizzato alle assunzioni dei lavoratori in questione con contratto agricolo a tempo determinato per poi potere garantire agli stessi la possibilità di beneficiare degli ammortizzatori sociali destinati a tale comparto; tanto al fine di utilizzare i fondi in maniera congrua, consentendo finalmente la regolarizzazione contributiva e contestualmente garantendo la pari soddisfazione economica.
Una soluzione alternativa dimezzerebbe di fatto la retribuzione dei lavoratori ledendo gravemente la rivendicazione di dignità economica e sociale invocata dalle organizzazioni sindacali e in precedenza accolta dal Sindaco stesso.
Il linguaggio della trasparenza non è tale se non esercitato con tutte le parti in causa e, soprattutto, senza contraddittorio. I lavoratori, oggi, appaiono tristemente confusi e delusi. Stigmatizziamo pertanto l’atteggiamento di Capalbo e, a questo punto, chiediamo che il Sindaco dichiari pubblicamente la sua posizione. Noi non staremo certo a guardare e rappresenteremo le istanze dei nostri iscritti nelle forme e nei modi propri del nostro fare quotidiano restando coerenti alla nostra proposta che porteremo avanti senza mediazioni o capovolgimenti che possano ledere i lavoratori.
Niente di concreto è invece pervenuto dal Comune di San Giovanni in Fiore. Speriamo, dunque, che la volontà espressa dall’amministrazione comunale, ossia condividere il nostro percorso per come detto sia rimasta immutata.
Siamo disponibili al confronto in qualsiasi momento, alla presenza di tutti i lavoratori, con serietà e trasparenza nel rispetto delle parti.


GRF

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