Di Ugo Mollica
Mi ha detto il Buon Dio l’altra sera: «Non lo faccio mai, ma questa volta chiedo proprio a te un parere sulle cose che ho creato io». Vi immaginate, povero me! Sentirmi chiamare da Dio! Ho perso la voce e il respiro; quelle poche parole, veramente divine, avevano spento tutti i miei sensori, ero soltanto un’anima fragile e, per di più, sentivo di trovarmi davanti al giudizio… di Dio!
Ma il Padre Eterno riprende bonariamente:
«Apprezzo molto la meraviglia che dimostrate quando riflettete su di me. Eppure ti anticipo che vi rimane da scoprire ancora un buon 90% del mio progetto. Quindi, tenete sempre acceso il dispositivo della meraviglia, ne vedrete, come dite voi, ancora delle belle!»
Era nato un dialogo impari tra il mio stordimento e la sua compassata affabilità. Continua il buon Dio: «E dimmi, delle figure prodigiose che ho creato, quale giudicate la più bella?»
In un attimo mi ritorna la voce e la ragione, e mi ritrovo, non più da solo, ma insieme a una grande comunione di umanità, che è esplosa in una risposta corale: La mamma! La mamma!
«In effetti lì mi è servito un colpo d’ala di particolare grazia – continua il Buon Dio, – Dovevo comporre un volto, che fosse sempre amorevole, dolce, tenero, forte, paziente, coraggioso, capace di generare e di proteggere, di sorridere anche piangendo… mi serviva un’opera d’arte assoluta, infinita. Pensa che stavo per chiedere aiuto a… me stesso! Ma cè l’ho fatta ed è venuta fuori un’immagine immensa e indispensabile, tanto che ho sentito il bisogno di averla pure io una madre: la Madre del Cielo e della Terra, la Vergine Santa, la Madre di Dio, che ho offerto alla protezione e alla preghiera di tutti voi.»
Incoraggiato, aggiungo: «Mi aiuta, allora, a fare insieme a Lei gli auguri alla mamma ?»
«Ma certo, mi unisco con piacere anche io a tutti voi!»
E così, in girotondo e per mano con tutti i bambini, anche il Buon Dio ha levato la sua intenzione e ha gridato ad alta voce: «Che meraviglia, mamma mia! Auguri e amore a te, grande tesoro della nostra vita!»
