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Attualità

Coldiretti: i consumi di frutta, la dichiarazione dei redditi e il latte sintetico


Edil Merici

Proseguono le attività di Coldiretti Calabria, che commenta l’andamento dei consumi di frutta e verdura nella nostra regione, annuncia la messa a disposizione dei propri esperti per la compilazione dei modelli 730 e dice no all’arrivo del latte sintetico sulle nostre tavole.

Crollano i consumi di frutta e verdura ma si spende il 7,7% in più

Proseguono anche quest’anno le difficoltà che, nel corso del 2022, hanno portato a tagliare gli acquisti di frutta e verdura, che sono crollati del 12,6% in quantità rispetto all’anno precedente, ai minimi da inizio secolo. In Calabria, ad esempio, le famiglie hanno ridotto del 18% le quantità di pere, del 8% le arance, dell’7% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 4% le mele, mentre crollano  gli ortaggi con punte del 26% degli asparagi. Il risultato è che il consumo di frutta e verdura si è notevolmente ridotto con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini. Il frutteto Calabria, secondo i dati dell’Istituto nazionale di Statistica è così composto almeno per le principali varietà: melo 1.074 aziende per 453 ettari, pero 731 con 168 ha, pesco 774 e 1.571 ha, nettarina 243 con 1.016 ha, albicocco 560 e 734 ha, ciliegio 738 con 382 ha, susino 373 e 87 ha, fico 1.246 con 777 ha, actinidia 959 con 2.562 ha, arancio 8.385 e 10.790 ha, clementina 3.827 con 9.792 ha. Il caro prezzi taglia quindi le quantità di prodotti alimentari acquistate dai consumatori nel 2023, che sono però costretti a spendere comunque il 7,7% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sugli effetti dell’inflazione nel primo trimestre del 2023 sulla base dei dati IStat sul commercio al dettaglio. La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo a basso prezzo, con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del 9,1% nel trimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Una situazione che evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità e facendo slalom alla ricerca dei prezzi più bassi. Volano gli alimentari con un balzo del +13,4% del fatturato. A spingere gli alimentari sono sia i consumi interni trainati dalla ristorazione sia le esportazioni che, nel primo trimestre dell’anno, mettono a segno un buon aumento anche in Calabria grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, olio e ortofrutta fresca, che salgono sul podio delle specialità più vendute all’estero. Un risultato che conferma il primato del nostro agroalimentare nella filiera allargata, che in Italia vede impegnati ben 4.000.000 di lavoratori in 740.000 aziende agricole, 70.000 industrie alimentari, oltre 330.000 realtà della ristorazione e 230.000 punti vendita al dettaglio e 10.000 agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica. In Calabria ci sono oltre 15.000 tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi, con 32.668 addetti e i mercati coperti e all’aperto di Campagna Amica. La strada da seguire sono gli accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, nonché aumentare le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenendo progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura che vedono più di 50 proposte che coinvolgono migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca.

Conto alla rovescia per il rimborso del IRPEF

Prosegue la campagna fiscale 2023 per la dichiarazione dei redditi percepiti nel corso del 2022. Il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 30 settembre che, cadendo di sabato, slitterà automaticamente al 2 ottobre. È infatti possibile rivolgersi al Centro di Assistenza Fiscale della sezione regionale di Coldiretti, dove un gruppo di validi operatori professionisti elaborano la dichiarazione dei redditi 2023 e permettono di usufruire, con la presentazione dei documenti, delle  detrazioni e deduzioni previste. Ogni anno lavoratori e pensionati devono, per obbligo di legge, presentare la propria dichiarazione dei redditi, comunicando le informazioni su tutti i redditi percepiti l’anno precedente. Nel 2023 è quindi necessario, entro la fine di settembre, presentare il Modello 730 all’Agenzia delle Entrate, avvalendosi in modo semplice e professionale dell’intermediario abilitato del CAF Coldiretti, presente tutto l’anno con diversi uffici nel territorio calabrese. Il rimborso dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche avviene attraverso il conguaglio annuale: nel caso in cui le trattenute fiscali siano superiori delle imposte definitive, calcolate tenendo conto di detrazioni e altre agevolazioni, la parte eccedente costituisce il rimborso. Dal mese di luglio, chi avrà diritto al credito dell’IRPEF potrà iniziare a ottenere nella busta paga il rimborso fiscale. Grazie al 730, il contribuente ottiene il rimborso dell’imposta direttamente in busta paga o nella rata di pensione, rispettivamente a luglio e tra agosto e settembre. Nel caso di somme da versare, queste vengono trattenute nella retribuzione in busta paga, sempre negli stessi mesi indicati sopra. Il contribuente che risulti sprovvisto di sostituto di imposta (ente pensionistico o datore di lavoro), invece, potrà provvedere tramite modello F24 a versare le imposte talora dovute o riceverà direttamente dall’Agenzia delle Entrate le eventuali somme a credito.

Nella giornata del latte Coldiretti dice no all’arrivo di quello sintetico

Dopo la carne e il pesce in provetta arriva anche il latte sintetico, con Israele che si appresta a diventare uno dei primi Paesi al mondo a vendere veri e propri prodotti lattiero caseari senza mucche. L’annuncio della preoccupante novità in occasione della Giornata Mondiale del Latte promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, che si celebra il 1º giugno per promuovere la conoscenza e la qualità del latte a livello mondiale.
Il ministero della Sanità di Israele ha infatti concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca, usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato un po’ per tutti gli alimenti creati in laboratorio, o a base cellulare, come suggerito da FAO e Organizzazione Mondiale della Sanità.
Un pericolo per la sopravvivenza della Fattoria Italia che vale, oggi, 55.000.000.000 di € e rappresenta uno dei fiori all’occhiello del tricolore a tavola. Ma anche una novità che viene nettamente bocciata da quasi tre italiani su quattro con il 72% dei cittadini che non mangerebbe cibi sintetici ottenuti in laboratorio e solo il 18% la proverebbe mentre il 10% non sa e ha quindi bisogno di più informazioni, secondo l’indagine Tecnè.
«Una diffidenza che conferma la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte a una nuova tecnologia con molte incognite, che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare «proprio per questo, la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo, ma a prodotti a carattere farmaceutico.»
Una esigenza che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2.000 comuni che hanno deliberato spesso all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si comincia ora a fare luce.


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