ADVST
Enti localiPolitica

I dimissionari di Ardore: “Dovevamo salvaguardare la nostra dignità”


Edil Merici

Di Maria Caserta, Giovanni Lascala, Alessandro Martelli, Tiziana Procopio, Francesco Tropepi

La decisione presa nei giorni scorsi rappresenta una delle più difficili intraprese da quando siamo amministratori. Una scelta indubbiamente amara ma assolutamente necessaria, che è scaturita, purtroppo, dalla chiara volontà di voler proseguire con un modus operandi che abbiamo fortemente contestato, tanto da giungere a costituire, come ormai noto, il gruppo autonomo Uniti per Ardore, il cui obiettivo non era certamente quello di rassegnare le dimissioni, ma esclusivamente quello di provare a collaborare con il sindaco per cercare di risolvere quelle discrepanze che già da qualche tempo si erano create nella compagine consiliare, ma che si sono rivelate insormontabili, tanto che sono stati necessari pochi giorni per capire che le nostre intenzioni, da sole, non potevano bastare. E tale risultato non è stato sicuramente il frutto di una nostra volontà, bensì la naturale conseguenza che la prosecuzione di certi comportamenti antidemocratici, che sono apparsi come un’evidente presa di posizione, hanno inesorabilmente determinato, accentuando il dissenso già esistente.
Nel rispetto del mandato che i cittadini ci hanno conferito, avevamo semplicemente chiesto che le decisioni riguardanti qualsiasi attività amministrativa venissero condivise e assunte tramite opportuni strumenti di discussione che potessero coinvolgere tutta la maggioranza, richiesta che è stata totalmente ignorata.
Da circa due anni a questa parte questo clima di collaborazione ha cominciato a vacillare e l’attività amministrativa è stata sempre più accentrata dalla figura del sindaco e, talvolta, da qualche altro componente dell’amministrazione, andando così a condizionare il normale svolgimento delle dinamiche di governo, non più basate sulla dialettica tra le parti in sede di riunioni tra sindaco e consiglieri, ma su proposte e decisioni già prese in sedi non istituzionali.
Anche politicamente si assumevano decisioni arbitrarie e unilaterali e contrarie alla civicità della lista, come quella di un anno fa di fare iscrivere due consiglieri comunali nelle file di Forza Italia in occasione delle ultime elezioni regionali, probabilmente per tentare di segnalare la loro esistenza al costituendo governo regionale, su input del sindaco, allora esponente della segreteria regionale del Partito Democratico, e senza informare gli altri consiglieri, venuti a conoscenza della cosa solo a fatto compiuto.
Giusto per citare qualche esempio, la riqualificazione urbana tra Piazza Dante e Piazza Concordia che si sta eseguendo con un mutuo di 600.000 € da progetto, riguarda solo la parte sovrastante il suolo, lasciando nella parte sottostante una rete idrica e fognante di oltre 50 anni. Questo tratto di via Carducci è oggetto ogni anno di più interventi di manutenzione straordinaria oltre al fatto che il nostro Comune ha dovuto indennizzare dei privati cittadini di una cifra ammontante a 40.000 € per i danni causati agli stessi dalla rete fognante fatiscente e obsoleta. Urge sottolineare, inoltre che, proprio in merito all’argomento in questione, alcuni consiglieri facenti parte del gruppo originario avevano suggerito al Sindaco di contrarre un mutuo di un importo maggiore per poter sostituire la rete idrica e fognante nelle zone maggiormente disagiate e, tra queste, sicuramente sarebbe rientrata la via Carducci, nel tratto oggetto di riqualificazione. Ciò, purtroppo, non è avvenuto e ci potremmo ritrovare a breve e a lavori ultimati, a dover intervenire per riparazioni di una certa importanza. Proposta, quest’ultima, mai presa in considerazione, forse perché non rappresentativa di un tipo di politica che punta sulla visibilità.
Senza tralasciare l’inefficiente gestione di alcuni lavori pubblici come la riqualificazione di un tratto della via Gaetano Ruffo sita in Ardore Centro, che rientra tra i lavori previsti per l’adeguamento delle aree urbane (per i quali era stato richiesto un muto di 400.000 €) mai iniziati e che non si sa quando inizieranno. A questo potremmo aggiungere il rifacimento della rete idrica nella frazione schiavo, un lavoro di circa 150.000 €, anch’esso stranamente fermo nonostante la consegna dei lavori, per non citare poi le piazze di Potito e Pantano, per le quali non esistono né progetti né impegni di spesa oltre al totale abbandono della viabilità rurale. Da ciò appare evidente come, contrariamente a quanto accade nelle zone centrali della Marina, quelle più periferiche vengano messe su un livello diverso nella speranza che qualcuno prima o poi possa, magari, trovare il tempo di intervenire.
In definitiva, in questo ultimo anno, è stato detto e fatto capire al sindaco di adottare modalità di gestione e di programmazione più dirette alla partecipazione di tutti alle decisioni, abbandonando vie unilaterali ed estemporanee assunte dal sindaco che svuotavano di ogni possibilità di intervento anche dei componenti della giunta con le rispettive deleghe.
Nell’ultimo mese, dopo la costituzione di un gruppo autonomo in seno alla maggioranza, sembrava che si volesse cambiare rotta, ma ciò è avvenuto solo a parole. Nei fatti il modo di operare è rimasto uguale, in disprezzo ai ruoli della maggior parte dei consiglieri e degli assessori che oggi, anche a salvaguardia della propria dignità, dei comportamenti politico/amministrativi e del buon nome dell’amministrazione e anche del sindaco, senza altri secondi fini, hanno preso questa irrevocabile e sofferta decisione.
A tale proposito, dalle parole pronunciate dal Segretario del PD Antonio Morabito, che ha parlato di “crisi inspiegabile” e di “atto di totale irresponsabilità”, possiamo solo supporre (e ci auguriamo che sia così!) che al momento di tali dichiarazioni non fosse ancora a conoscenza delle motivazioni che giustificano il nostro agire. Contrariamente, ci sorge spontaneo chiedere al partito reggino e al suo segretario che, alla luce di quanto da noi affermato, continuano a supportare il nostro ex sindaco, cosa ne pensano dell’iscrizione del Presidente del Consiglio e dell’Assessore al bilancio nelle file di Forza Italia cui facevamo riferimento prima. E, soprattutto, vorremmo chiedere su quali basi si parla di irresponsabilità se, a dare le dimissioni, sono stati ben cinque membri su otto della sua maggioranza, tra i quali il Vicesindaco e due assessori. Si precisa, inoltre, che non c’è stato nessun accordo con la minoranza, ma solo una convergenza temporanea di identiche vedute.
Crediamo che i numeri in questa situazione parlino da soli e ricordiamo al PD che un paese va amministrato in maniera appropriata tutto l’anno, non solo a ridosso dell’estate, e con il nostro gesto abbiamo voluto riportare l’attenzione sui doveri che degli amministratori devono avere verso la comunità, doveri che ormai era evidente fossero stati offuscati.


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button