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Attualità

Affitti: avviata anche in Calabria la campagna “Senza casa, senza futuro”


Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria

“Al via in Calabria la campagna Senza casa, senza futuro promossa da Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini Assegnatari e Unione Degli Universitari, che si pone l’obiettivo di coniugare diritto alla casa e diritto allo studio attraverso un’indagine sulla condizione abitativa degli studenti universitari per rilevare quanto il tema della mobilità, legata a esigenze di studio, che non trova un’offerta di abitazioni a costi sostenibili, incida sui percorsi formativi. L’accesso allo studio per i fuori sede, infatti, è strettamente legato alla capacità di sostenere soprattutto i costi abitativi”. È quanto affermano, in una nota, Angelo Sposato (Segretario regionale della CGIL) e Francesco Alì (Segretario regionale del SUNIA) che proseguono: “Siamo al fianco degli studenti universitari che chiedono risposte al Governo sulla crisi abitativa e, per questo, denunciamo la grave condizione del mercato degli affitti.”
La campagna prevede la diffusione di un questionario sulla rete. La finalità è quella di restituire una fotografia completa delle soluzioni alloggiative degli studenti fuori sede, per individuarne le criticità e proporre soluzioni. I dati dell’Istituto nazionale di Statistica mostrano una situazione drammatica: i prezzi delle camere singole risultano aumentati di 13 punti rispetto al 2022, fino a raggiungere un costo medio mensile di 539 € e annuale di 6.468 €, con picchi massimi nelle grandi città come Milano, Padova, Roma, Firenze e Bologna che hanno toccato affitti mensili anche di 700 € al mese. A ciò si aggiungano anche l’aumento delle spese energetiche, del condominio, della tassa sui rifiuti e delle utenze varie, nonché il fatto che le case spesso sono anche fatiscenti.
“In Italia gli studenti che risiedono in una provincia diversa e comunque a più di 100 Km di distanza dal luogo di studio, i cosiddetti fuori sede, sono più di 750.000 e molti di loro sono calabresi – sottolineano Sposato e Alì. – Per rispondere a questa problematica il sistema di diritto allo studio pubblico fornisce circa 39.000 posti letto. Misure totalmente insufficienti che mettono in evidenza la totale assenza di politiche nazionali volte a garantire il diritto alla casa come parte integrante del diritto allo studio tutelato dalla Costituzione. Tutto viene lasciato sulle spalle delle famiglie e la scarsità di posti letto a prezzi sociali spinge inevitabilmente gli studenti a ricercare alloggi nel libero mercato caratterizzato da forme speculative sempre più raffinate, da elusione ed evasione fiscale.”
Il questionario può essere compilato cliccando qui e verrà lasciato aperto fino a luglio, così da poter raccogliere informazioni da tutte le città universitarie italiane, “ovviamente prestando particolare attenzione alle città universitarie calabresi e alla vicina Messina, sede universitaria di tantissimi studenti calabresi”, sottolineano Sposato e Alì. Sono previste domande specifiche sul canone mensile, sulla tipologia contrattuale, sul costo delle bollette, sulla complessità di trovare un alloggio, sugli affitti in nero, sulle difficoltà economiche e le agevolazioni di varia natura, sulla possibilità di trovare un alloggio pubblico.
“I risultati saranno presentati durante apposita iniziative nelle Università che faremo insieme alla Federazione Lavoratori della Conoscenza e all’UDU, così da poter condividere analisi e proposte da proporre a Istituzioni e politica ­– concludono i sindacalisti della CGIL – Occorre una nuova politica e un progetto complessivo di diritto allo studio individuando anche forme di sostegno abitativo per gli studenti fuori sede. Occorre istituire dei fondi a favore dei Comuni per cofinanziare l’acquisto e la ristrutturazione di alloggi, a partire dal patrimonio invenduto degli enti previdenziali, dai beni confiscati alla mafia, dal patrimonio pubblico inutilizzato. Al momento non vediamo attenzione su questo problema. Neanche i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanno andando nella direzione di favorire significativamente il diritto allo studio. Secondo noi anche le Regioni e i Comuni dovrebbero intervenire per far sentire la propria voce per sostenere gli studenti e le loro famiglie.”


GRF

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