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Attualità

FILCAMS: il Cash&Carry di Campo Calabro, il mare sporco e “Futuro Anteriore”


Edil Merici

Torna a far sentire la propria voce la sezione regionale della Federazione Italiana Lavoratori del Commercio, Albergo, Mensa e Servizi, che ha raccontato la storia del Cash&Carry di Campo Calabro risposto al Consigliere Regionale Antonio Montuoro sulla questione mare sporco e annunciato l’incontro Futuro Anteriore.

Il Cash&Carry di Campo Calabro e la retorica sbagliata sui lavoratori calabresi

Ci sono storie che non si possono raccontare con le suggestioni, devi viverci dentro per conoscerle, per capirle fino in fondo.
17 mesi fa quando la sezione di Reggio Calabria della FILCAMS organizzò una protesta per richiamare, per l’ennesima volta, l’attenzione su quello che era ormai un capannone abbandonato alle erbacce, buttato lì a contrastare la bellezza dello Stretto, nessuno ci credeva più. La vertenza si era ridotta ormai probabilmente a un fastidio per le Istituzioni, che si vedevano ricevere l’ennesimo carteggio da dove trasmettere ai vari Ministeri.
Una storia brutta fatta di paure, speranze, illusioni, rabbia che girano attorno al lavoro, una storia che però è già ricominciata, grazie alla determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno riposto fiducia nel sindacato.
Ma non si può certo vivere di speranze, specie dopo anni di riunioni, telefonate, confidenze, pianti, incazzature, insulti e tutto ciò che ti può capitare se vivi ai confini o, per meglio dire, ai margini della bella Italia.
C’è chi ti dice: “Cosa pretendi, il posto fisso? Accontentati e vatti a cercare un lavoro…” dopo anni che ti batti, insieme a quelli che ormai sono i tuoi ex colleghi, per sperare che accada l’impossibile, riavere il tuo di posto di lavoro. Quel lavoro che non hai perso per colpa tua, ma a causa di un fallimento dell’azienda proprietaria dell’immobile e di una serie di altri guai che ne sono conseguiti.
C’è chi ti sbatte le porte in faccia, chi, come lo Stato, ad un certo punto sferza un colpo letale ad anni di proteste e trattative; il Ministero dello Sviluppo Economico sospende l’aggiudicazione definitiva dell’immobile alla nuova società e quella che sembrava la vetta di un percorso faticoso e in salita si allontana un’altra volta.
Dall’ultimo presidio, la FILCAMS e la Confederazione Generale Italiana del Lavoro hanno lavorato e collaborato ai vari livelli coinvolgendo le strutture nazionali per sollecitare e trattare, ricercare soluzioni giuridiche e legali che potessero sbloccare la situazione, con l’obiettivo anche di salvaguardare i 12 tra lavoratori e lavoratrici ai quali le leggi non davano ormai alcun diritto di assunzione, anche se l’azienda fosse ripartita.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale aveva smesso di pagare gli ammortizzatori sociali poiché esaurita la massima fruizione possibile, come se i conti per tirare avanti smettessero anch’essi di essere saldati… è in quel momento che ci si sente definitivamente abbandonati, dallo Stato, dal sistema, da tutti… anche dal sindacato; quando la fame sta bussando alla tua porta tutto diventa più cupo e, ci si stanca di parole e proteste inutili che probabilmente sono servite solo a qualche dirigente sindacale per farsi pubblicità.
“Ci hanno usato insomma, perché gli servivano i soldi delle nostre tessere, ora che saremo in mezzo alla strada ci scaricheranno come tutti gli altri” questo è il pensiero che comincia a frullarti in testa, mentre anche tra i sindacalisti sale l’angoscia di dover affrontare un fallimento, di deludere le aspettative di chi si è fidato o comunque ti ha ascoltato e hai ascoltato in tutti quegli anni.
Una storia brutta, appunto, ma con un inizio che può essere splendido, a giudicare da come sta partendo.
12 lavoratrici e lavoratori sono stati assunti qualche mese fa grazie a un accordo sindacale tra la FILCAMS territoriale e regionale con l’azienda del gruppo Maiora, che aprirà al pubblico il suo Cash&Carry.
Una battaglia vinta che ha portato, grazie innanzitutto alle 12 lavoratrici e lavoratori che non hanno mai mollato, alla disponibilità dell’azienda che ha valorizzato e riconosciuto il lavoro fatto dal sindacato, ad avere nel momento dell’apertura del punto vendita più del triplo degli addetti assunti.
Più di quaranta, a oggi, senza contare tutta la filiera e il lavoro necessario ad arrivare all’apertura, che questa lunga e faticosa battaglia ha poi prodotto.
Questa vicenda dimostra che la retorica sui lavoratori, soprattutto sui calabresi che vogliono vivere sulle spalle dello Stato è una boiata pazzesca; piuttosto sono troppe le storie di Lavoro alle quali si voltano le spalle.
Ci sono tante cose che le Istituzioni e le aziende possono e debbono fare per rendere possibile che altre storie come quella del Cash&Carry di Campo Calabro possano iniziare.

Mare sporco: la FILCAMS replica ad Antonio Montuoro

Un vecchio detto calabrese recita più o meno: “Se non è merda, l’ha cacata il cane…”
Così ci sentiamo di replicare all’indignazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Montuoro che, anziché andare a verificare se i miliardi dei calabresi sono stati investiti correttamente per evitare che il mare si trasformi in una fogna, si preoccupa di chi, di fronte all’evidenza, indica il re nudo.
Se la politica regionale, anziché assumere atteggiamenti da tifoseria nei confronti del Presidente della Giunta, lo supportasse nell’azione di stimolo e di governo, forse le cose in questa nostra terra girerebbero per il verso giusto.
Puntualmente assistiamo a difese d’ufficio che spostano l’attenzione dal merito e banalizzano le questioni; il consigliere Montuoro, per coerenza, avrebbe dovuto correre a Caminia e farsi un bagno in quella chiazza marrone per dimostrare alle genti di Calabria che da quando il Presidente Occhiuto governa la Regione perfino la melma ha tutto un altro gusto.
Verificheremo la capacità di ascolto e la coerenza delle dichiarazioni del consigliere Montuoro nelle prossime settimane, quando la sezione regionale della FILCAMS presenterà le proposte di modifica del piano regionale strategico del turismo sostenibile che il consiglio regionale sarà chiamato ad approvare.

I sindacati a confronto su cosa si nasconda dietro i trentenni ancora a casa con i genitori

Si terrà mercoledì 7 giugno, alle ore 17:00, al Civico Trame di Via degli Oleandri, a Lamezia Terme, l’iniziativa promossa dalla sezione regionale della FILCAMS Futuro Anteriore. Un incontro dibattito tra giovani lavoratori e lavoratrici su una qualità di vita legata alla sempre maggiore precarizzazione del lavoro e al lavoro povero.
Quella dei trentenni e dei quarantenni di oggi è una generazione poco tutelata e valorizzata, che spesso vive per lavorare, ma non riesce a potersi permettere un affitto.
Dietro i tanti che vivono ancora con i genitori ci sono salari miseri, contratti a tempo pieno con paga a tempo parziale, contratti pirata e affitti esosi.
Ne parleremo a partire da una ricerca della Fondazione di Vittorio,approfondendo con dati che raccontano il mondo degli affitti nel territorio.
Interverranno il Segretario regionale della FILCAMS Giuseppe Valentino, la Segretaria regionale della CGIL Celeste Logiacco, la Segretaria Nazionale della Sindacato Pensionati Italiani Claudia Carlino, il Segretario regionale Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari Francesco Alì la Segretaria della sezione Area Vasta della FILCAMS Pinuccia Cosmano, Il Segretario della sezione Area Vasta della CGIL Giovanni Amendola, il ricercatore della Fondazione Di Vittorio Daniele Di Nunzio e Giorgia Sorrentino del Collettivo Valarioti. Coordinerà i lavori la giornalista Tiziana Bagnato.


GRF

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