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Ultime dalla Metrocity: il caso Reggina, le scuole e il no all’autonomia differenziata


Edil Merici

Proseguono le attività della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la cui giunta, guidata dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, ha sottolineato le contraddizioni del caso Reggina, consegnato i lavori per il nuovo istituto Severi di Gioia Tauro e partecipato a un incontro con i sindacati sull’autonomia differenziata.

“Sul caso Reggina i tifosi meritano chiarezza e trasparenza”

“Il Comune e la Città Metropolitana esprimono viva preoccupazione per le recenti evoluzioni della situazione legata al futuro della Reggina 1914. Gli Enti di governo territoriale – si legge in una nota congiunta – ritengono che la Società debba assumere una posizione di profonda chiarezza nei confronti della Città e dell’intera comunità sportiva reggina, che ha diritto a conoscere le reali evoluzioni della vicenda. Sarebbe opportuno che la compagine societaria chiarisse in merito ai proclami avanzati negli ultimi dodici mesi, nel corso dei quali si è sempre fatto riferimento a un progetto di durata triennale, con i vertici societari che dovrebbero dimostrare pieno rispetto delle prerogative dei tifosi, ai quali a oggi non sono state fornite notizie chiare e trasparenti come auspicavamo.
I dubbi e gli interrogativi che abbiamo sollevato nelle ultime settimane, anche pubblicamente, si sono purtroppo rivelati fondati. Il dispositivo della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio evidenzia temi che oggi la società ha tutte le possibilità di superare, fermo restando il merito della compagine sportiva che la serie B, e perfino i playoff per la Serie A, nonostante tutte le difficoltà riscontrate, li ha ottenuti sul campo.
Entrando nel merito c’è da dire che la CoViSoC afferma che l’omologa concessa dal Tribunale non sia definitiva, in quanto ancora impugnabile. È evidente che potrà essere impugnata, ad esempio, da altre squadre interessate dall’erario e da altri enti come Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro con appelli o ricorsi in Cassazione che potrebbero durare per lungo tempo, anche anni, ma bisogna tenere presente che le sentenze, anche quelle di primo grado, sono esecutive. Il mondo del calcio può anche presumere di avere sue regole e sue scadenze, ma non può modificare il principio di esecutività di un provvedimento in primo grado. Se un provvedimento non viene considerato esecutivo, in quanto potenzialmente impugnabile si rischia di andare avanti per anni, consentendo ad altri soggetti interessati di proporre anche impugnazioni strumentali per non consentire l’applicazione di una sentenza. In sostanza se per il mondo del calcio un’omologa per essere utilizzabile deve essere definitiva, di fatto l’omologa non può mai essere utilizzata nel mondo del calcio.
Relativamente al 5% non pagato nei tempi della giustizia sportiva e oggi contestato è utile ricordare che esiste una fideiussione di Buoni del Tesoro già depositata in Tribunale da 5.000.000. Il compito della CoViSoC dovrebbe essere quello di assicurarsi che le squadre siano sostenibili economicamente. In questo senso, considerando la fideiussione, è come se i debiti in sostanza fossero già stati pagati.
Ulteriore elemento da considerare è che probabilmente non tutte le squadre tra serie A e serie B hanno saldato i propri debiti al 31 dicembre 2022. Da quello che si legge sulla stampa nazionale tutte le società professionistiche italiane hanno aderito a strumenti di legge (il cosiddetto salva calcio) o transazioni, come nel Codice della crisi, per dilazionare il proprio dovuto nelle scadenze fissate da accordi con gli Enti impositori o con l’Agenzia delle Entrate. Non si capisce perché, invece, per la Reggina il pagamento debba obbligatoriamente avvenire immediatamente e non nella scadenza prevista dalla transazione/omologazione, il 12 luglio. Ancora una volta il rischio sarebbe quello di applicare due pesi e due misure diversi, per ragioni che oggettivamente ci sfuggono.
La ratio del cosiddetto Salva aziende, confermato recentemente dal Governo, è la tutela sociale, economica e occupazionale di una società. Pensiamo a quanti posti di lavoro si perderebbero se la Reggina dovesse fallire, oltre alle chiare difficoltà di carattere sociale che l’ipotesi di fallimento genererebbe per la città, con evidenti danni di immagine per l’intero territorio. Come può la Federazione consentire il fallimento di una Società mentre è pienamente pendente il termine ad adempiere dato dallo Stato? In questo modo il rischio è che venga mortificata la legge e un gran numero di principi costituzionalmente garantiti in ragione di una autonoma parità di trattamento che vale solo per le sentenze di omologazione ma non vale per i vari salva calcio.
Il mondo del calcio non può rivendicare la propria autonomia a convenienza sulle leggi dello Stato. Oppure rivendicare autonomia solo quando spinta da ricche squadre del nord che bruciavano i faldoni con le fideiussioni false, ma forse sono più utili da tenere in vita per motivi che nulla hanno a che fare con il vero merito sportivo e che sono retrocesse sul campo.”

Città Metropolitana ancora al lavoro per scuole sicure e funzionali

Sono stati consegnati a Gioia Tauro i lavori di ampliamento dell’Istituto scolastico Severi. Si tratta di un’opera programmata dalla Città Metropolitana che ha impegnato 3.300.000 € e riguarderà la demolizione di una parte del plesso e la costruzione in verticale di una nuova struttura, adiacente quell’area.
L’obiettivo di Palazzo Alvaro, sul solco delle linee di mandato programmate dal sindaco Giuseppe Falcomatà e oggi proseguite dal sindaco ff Versace, è dotare le scuole del comprensorio metropolitano, di strutture moderne e sicure, con un maggior numero di classi confortevoli e tecnologicamente al passo con i tempi.
L’ampliamento dell’Istituto Severi, come spiega lo stesso Versace, rientra in una serie di interventi mirati sulle scuole del comprensorio della Piana, rappresentando uno dei centri educativi maggiormente frequentato dai giovani. I lavori, seguiti dal settore Edilizia della Città Metropolitana, coordinato dal dirigente Giuseppe Mezzatesta, su progetto della Società a Responsabilità Limitata Agis, il cui Responsabile Unico del Procedimento è Francesco Rigoli, dureranno, come da contratto, 547 giorni. Nella nuova struttura saranno realizzate 21 nuove aule, alcune di queste modulari, che all’occorrenza possono modificarsi negli spazi, realizzando fino a 5 laboratori. Negli ultimi mesi non sono mancate le interlocuzioni tra Palazzo Alvaro, il Comune di Gioia Tauro e i rappresentanti della scuola e delle famiglie degli studenti.
«La consegna dei lavori del Severi a Gioia Tauro – ha detto il sindaco metropolitano ff, Carmelo Versace – è un ulteriore momento di soddisfazione per tutti noi. Il settore edilizia sta operando con grande impegno e i risultati sono tangibili ed evidenti in diversi Comuni del territorio. La Città metropolitana, sull’indirizzo dettato dal sindaco Falcomatà, ritiene la scuola e l’istruzione in generale, un settore fondamentale per l’affrancamento dei nostri giovani, oltre che uno straordinario veicolo di socialità in grado di garantire una crescita del territorio, ben oltre gli obiettivi specificamente curriculari.»
«Ristrutturare, ampliare, costruire una scuola, non è solo cultura, ma un presidio tangibile dello Stato, e come tale deve offrire i migliori standard di servizio, non solo di istruzione, ma anche di qualità dei luoghi in cui apprendere e dove confrontarsi e consentire la crescita del territorio. La nostra azione, fatta anche di continuo confronto con le Amministrazioni comunali e le comunità scolastiche – ha concluso Versace – proseguirà sempre con rinnovato impegno. Già nei prossimi giorni ci saranno ulteriori novità che riguarderanno il comprensorio della Piana di Gioia Tauro, sempre nel solco del programma di interventi disposti dalla Città Metropolitana nel settore dell’edilizia scolastica, che ci consentiranno una determinante implementazione del complesso del patrimonio di edifici scolastici su tutto il territorio metropolitano.»

Reggio ribadisce il no all’autonomia differenziata

No all’autonomia differenziata. Una riforma sbagliata. Questo è il titolo scelto dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro dell’area metropolitana di Reggio e dall’Unione Italiana del Lavoro di Reggio riunite, nell’area del lungomare cittadino, insieme ai sindaci ff della Città metropolitana e del Comune Versace e Paolo Brunetti.
Nel corso del dibattito pubblico sono intervenuti, tra gli altri, il segretario metropolitano della CGIL Gregorio Pititto, il segretario reggino della UIL Nuccio Azzarà e l’avvocato e scrittore Corrado Edoardo Mollica. Il confronto è stato moderato dal giornalista Stefano Perri, Capo Ufficio Stampa della Città Metropolitana.
Nel portare i saluti del Comune reggino Brunetti è apparso «scettico sulla conclusione di questa riforma. C’è stata – ha aggiunto – un’accelerazione per mantenere calmo un alleato di coalizione, ossia la Lega, alla quale era stata fatta una promessa elettorale. Per raccontare gli effetti di questo disegno di legge faccio sempre l’esempio di una gara dei 100 metri, con il Veneto che partirebbe già dai 50 metri e la Calabria dai blocchi di partenza.»
Versace, dal suo osservatorio metropolitano, si è invece soffermato sull’azione di «confronto costante con il territorio, con i sindaci, i cittadini, le associazioni di categoria, sindacati, intanto per ribadire un no a questa riforma e, comunque per porci in maniera costruttiva per poter migliorare una proposta di legge che è partita male e sta finendo peggio.»


GRF

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