Carabinieri: due denunce per caccia illegale al ghiro e un arresto per rapina
Continuano le attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri dell’area metropolitana di Reggio Calabria che, negli ultimi giorni, hanno denunciato nei pressi di San Luca due uomini di Locri e Platì per caccia illegale al ghiro e arrestato un 48enne di Grotteria per una rapina effettuata in Piemonte.
Cacciavano illegalmente esemplari di ghiro: denunciati in due
Nei giorni scorsi, nell’ambito di un servizio mirato alla repressione del bracconaggio e coordinato dal Reparto Carabinieri Parco Nazionale d’Aspromonte di Reggio, i militari della Stazione Carabinieri Parco di San Luca hanno sorpreso un 56enne originario di Locri e un 55enne originario di Platì, entrambi con pregiudizi di polizia mentre, a bordo di un ciclomotore e con fare sospetto si allontanavano dalla località oggetto di appostamento dei militari Piani di Natile, in agro del Comune di Careri. I soggetti, a una prima perquisizione, risultavano sprovvisti di documento d’identificazione, ma nella tasca del gilet del conducente il ciclomotore si rinveniva un involucro di carta al cui interno erano occultati 2 esemplari di ghiri morti. Le richieste di chiarimenti dei militari, finalizzate al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria, sono rimaste improduttive nell’immediato per via della crescente reticenza e del palese nervosismo dei soggetti fermati: ciò non è bastato a impedirne l’identificazione, per mezzo dell’efficace e tempestiva attività investigativa posta in essere presso l’ufficio anagrafe e successivo riconoscimento tramite le fotografie delle rispettive carte d’identità.
Le operazioni descritte contribuiscono ad avvalorare le competenze specifiche che contraddistinguono il bagaglio operativo dei carabinieri forestali all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte.
Rapina una panetteria in Piemonte: arrestato 48enne di Grotteria
Nella serata del 17 luglio i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casale Monferrato (AL) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vercelli e richiesta dalla locale Procura nei confronti di tre persone (due uomini in carcere e una donna posta agli arresti domiciliari) rispettivamente di 52, 48 e 45 anni, residenti in città e ritenuti gravemente indiziati per rapina aggravata in concorso commessa alla panetteria La Munfrina di Solonghello (AL).
La sera dell’11 gennaio scorso, intorno alle ore 20:00, un uomo con volto integralmente travisato, a eccezione degli occhi di colore azzurro, entrava dalla porta, aperta, posta sul retro della panetteria con un lungo coltello da cucina e, dopo avere minacciato con tono deciso la dipendente intenta in quel momento ad effettuare le pulizie, asportava dalla cassa 1.600 € in contanti e, da un cassetto, il portafogli della proprietaria con altri 100 € fuggendo poi via a bordo di un veicolo.
La complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura di Vercelli e condotta dall’aliquota operativa della Compagnia di Casale Monferrato, basata anche su intercettazioni telefoniche e analisi delle immagini di videosorveglianza, ha consentito di raccogliere gravi elementi di colpevolezza a carico dei tre soggetti individuando nel 48 enne, di origini calabresi, l’esecutore materiale della rapina che quella sera era stato accompagnato proprio dall’amico 52 enne con la sua Fiat Punto.
L’indagine ha potuto accertare il ruolo della donna di 45 anni, anch’essa di origini calabresi ed ex dipendente della panetteria, ritenuta la reale pianificatrice della rapina e che avrebbe fornito agli altri due complici indicazioni utili al compimento del reato come ad esempio l’esistenza di una seconda porta sul retro del negozio lasciata sempre aperta e utilizzata esclusivamente dal personale dipendente della panetteria. L’azione sarebbe stata scaturita a seguito di un mancato accordo sul rinnovo del contratto di lavoro.
Il 48 enne autore materiale della rapina, disoccupato e percettore di Reddito di Cittadinanza, sebbene residente a Casale Monferrato, è stato arrestato nelle sue zone di origine a Grotteria (RC) dove si trovava in vacanza grazie al supporto dei locali Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, che lo hanno associato al carcere di Locri.
Gli altri due, marito e moglie, sono stati rintracciati e arrestati a Casale Monferrato. L’uomo, con diversi precedenti penali, è stato associato al carcere di Vercelli mentre la donna agli arresti domiciliari.