ADVST
Costume e SocietàLetteratura

Il Labirinto di Kendra

Novelle Ioniche


Edil Merici

Di Luisa Totino

Le ragazze, insieme a Fedora e Proteo, vennero bendati e scortati a forza in un luogo sconosciuto. Quando giunsero alla meta una delle guerriere disse alle altre: «Togliete loro le bende!» e così fecero.
Fedora disse loro: «Non lasciateci qui, vi scongiuro! Posso rendervi libere dall’oppressione di Kendra. Voi siete più di semplici guerriere che obbediscono a degli ordini!»
Le guerriere si guardarono l’un l’altra e scoppiarono in una sonora risata, mentre si allontanavano da loro. Rimasero all’interno del labirinto, l’apertura dietro si richiuse con dei rami, che intrecciandosi serrarono il passaggio. Le ragazze cercarono di spostare i rami, ma non ci fu nulla da fare.
Fedora, allora, disse: «Basta! Ferme! È inutile, siamo nel famigerato labirinto di Kendra. L’unico modo per uscirne è attraversarlo. Sapevo che sarebbe successo, ho cercato di evitare la cosa, ma senza esito, purtroppo. A ciascuno di voi consegnerò un oggetto che vi salverà da voi stessi e vi permetterà di trovare la via d’uscita.»
Isabella rimase interdetta, e disse: «Saremo insieme a trovare l’uscita, questo volevi dire, vero?»
E Fedora, guardando con rassegnazione Isabella, le disse: «No! Il labirinto di Kendra ci farà lottare con le nostre paure più profonde, e solo se supereremo la prova, si aprirà, ad ognuno di noi, l’uscita. Ciascuno avrà una strada da seguire, molto presto il labirinto la indicherà. Non cedete a quello che vedrete, lottate con tutte le vostre forze. Gli oggetti che vi sto consegnando sono amuleti, usateli solo nel momento più cruciale, e loro vi diranno cosa fare. Mi raccomando tenete gli occhi aperti!»
E Betty: «Sicura che funzioneranno? Non sarebbe meglio provarli, prima?»
Non fece in tempo a finire la domanda che Anna urlò spaventata: «Aiuto, qualcosa mi ha afferrato il braccio!»
E subito scomparve nel cespuglio che fungeva da parete del labirinto. Isabella, preoccupata per la sua amica, disse a Fedora: «Non puoi trovare subito una via d’uscita? Tu hai il potere di farlo!»
E Fedora: «Non posso, il potere di Kendra è più forte del mio, perché è stato generato da Ares, il signore della guerra, molto tempo fa. Quando usciremo da qui, ti racconterò tutto.»
All’improvviso un’enorme aquila afferrò Isabella e la portò via con sé. Proteo, invece, diventò immobile, le sue pupille si accesero di fuoco e si avviò nei meandri del labirinto, come spinto da una forza invisibile. Betty si sentì stringere alle spalle, si voltò e vide un incappucciato che la sollevò, portandola nei cunicoli della trappola di Kendra. Fedora rimase sola, si sedette a terra contro una parete del labirinto e attese la sua prova. Guardò il suo amuleto e si ricordò delle parole di sua madre: «Fedora, questo sarà il tuo amuleto protettore, fanne buon uso! Ha le sembianze di Xilo, il tuo cane. C’era un’energia speciale tra voi due, e sarà quella che ti farà superare la prova e uscire dal labirinto di Kendra.»
Il ricordo svanì, alzò lo sguardo e davanti a lei il suo cane Xilo, scodinzolava, come se fosse felice di rivedere la sua padrona. Fedora si lanciò verso di lui per abbracciarlo, ma le sue braccia strinsero il nulla, Xilo era scomparso. A un tratto sentì abbaiare, il suo cane era a poca distanza da lei.
Fedora, allora, gli disse: «Xilo, cosa c’è? Vuoi che ti segua?»
Il cane rispose abbaiando, era un sì, e così Fedora lo seguì all’interno del labirinto. Sembrava quasi che lo spazio tra le pareti divenisse soffocante e angusto. Fedora sentiva appesantirsi le gambe, il respiro divenne forte e profondo, cominciò a sudare. Allora comprese quale sarebbe stata la sua prova: superare la paura degli spazi stretti e angusti.
«Xilo, non correre, non riesco a seguirti, ho le gambe bloccate. Fermati, ti prego!» disse Fedora, che cadde a terra, pietrificata dalla paura. Il suo cane continuava ad abbaiare, ma lei non riusciva ad alzarsi.
Cercò di invocare il suo aiuto: «Xilo, aiutami! Ho bisogno di te, come quella volta nella Foresta dei Satiri. Fai il bravo, come allora, e vieni qui!»
Xilo abbaiava a distanza, fino a quando una figura oscura emerse dalla terra, afferrò il cane, lo legò ad un ceppo, apparso dal nulla, pronto a sacrificarlo senza pietà.
Fedora gridò. «Fermati! Lascia stare il mio cane. Lui appartiene a me, è sotto la mia responsabilità!»
E la tetra figura disse: «Così responsabile da lasciarlo morire, per dare retta alla tua paura. Dovevi solo liberargli la zampa dalla trappola, ma tu sei rimasta a guardare impassibile!»
Fedora sentiva la rabbia e il senso di colpa salire con impeto dentro di lei: «Non volevo lasciarlo morire. La paura mi ha bloccata! Dissi a mia madre che si era perso, non ho avuto il coraggio di confessare il mio timore. Temevo la sua ira, che non mi avrebbe più vista all’altezza di fare l’iniziata!»
Poi irruppe in pianto: «Perdonami, Xilo. Non accadrà di nuovo!»
Xilo, dal canto suo guaiva, chiedendo aiuto alla sua padrona. Fedora lo guardò negli occhi, la loro energia si fuse insieme, e lei riuscì ad alzarsi e corse a liberare il suo cane da quella presenza. Finalmente lo prese in braccio, lo strinse, Xilo continuava a leccarla sul viso dalla felicità. La loro amicizia si era ricongiunta. Fedora, però, vide che l’oscura figura era ancora lì, e capì che doveva riportare Xilo nell’oltretomba. Dopo un ultimo abbraccio glielo consegnò, sapendo che avrebbe finalmente riposato in pace, per sempre. Prima di andarsene indicò a Fedora l’uscita dal labirinto. Era libera.
Isabella, invece, era tra le zampe dell’aquila gigante, guardava il labirinto dall’alto, ma la sua paura di volare affiorò e strinse gli occhi per paura di cadere.

Continua…


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button