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Costume e Società

Giuseppe Scopelliti presenta ad Ardore il suo libro “Io sono libero”

Riceviamo e pubblichiamo


Edil Merici

Ci sono pagine della recente storia politica e amministrativa della Calabria, in particolare, di Reggio Calabria, che possono avere una differente chiave di lettura. Uno dei casi più emblematici è quello che ha riguardato l’ascesa e la caduta politica di Giuseppe Scopelliti, riferimento della Destra finiana, che è passato dalla guida del Fronte della Gioventù a sindaco di Reggio Calabria e poi Governatore della Calabria stravolgendo pronostici e costruendo un progetto innovativo fermato da una vicenda giudiziaria che lo porta in carcere per scontare una condanna per il reato di falso ideologico, relativa ad alcune vicende accadute, tra il 2008 e il 2009, quando guidava il comune metropolitano. Fatti e vicende di quella storia sono racchiusi nel libro-intervista dal titolo Io sono libero, curato dal giornalista Franco Attanasio, con la prefazione di Gianfranco Fini.
Giuseppe Peppe Scopelliti ha presentato il libro e raccontato la sua storia al teatro al mare di Ardore, ospite dell’Associazione Nazionale di Azione Sociale rappresentata da Gianfranco Sorbara, presidente regionale, che ha omaggiato l’ex governatore con una targa e ha ricordato il forte legame politico che li vede uniti in un percorso iniziato molti anni addietro e che rimane saldo ancora oggi.
È toccato a Giuseppe Bombino, docente universitario, ricostruire alcuni dei passaggi più delicati della vicenda giudiziaria dell’ex sindaco di Reggio, iniziata con segnali evidenti di un movimento denigratorio confezionato minuziosamente da un sistema che ha voluto stroncare una stagione nuova per la città e la regione. Un progetto che ha determinato la conclusione di un modello di sviluppo che ha troncato le basi alla Calabria e ai calabresi, costretti a subire un attacco feroce che si è definito con una sentenza a 4 anni e 7 mesi per Scopelliti, l’unico ad aver pagato in Italia per questo reato amministrativo.
Ma Scopelliti non si sente sconfitto, come ha ribadito davanti al numeroso e attento pubblico che lo ha lungamente applaudito, l’ex amministratore, da uomo libero ha raccontato numerosi aneddoti e fatti che, seguendo un ben preciso filo rosso, lo hanno visto protagonista in positivo di una volontà di programmare un cambiamento sociale e culturale e di interventi decisi in settori economici, in cui gli interessi di un contesto di carattere nazionale, lo hanno preso di mira e lo hanno costretto a partire un processo e una condanna che ritiene profondamente ingiusta.
Oggi Scopelliti non ha intenzione di tornare nell’agone politico ma chiede a gran voce ai politici di lottare per i diritti dei reggini e di tutti i calabresi.


GRF

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