

Nelle prime ore di venerdì, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Crotone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 12 soggetti fortemente indiziati, a vario titolo, di detenere, cedere, vendere e procurare sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.
Il provvedimento restrittivo è stato adottato al termine di un’articolata indagine svolta dai poliziotti della Squadra Mobile di Crotone, avviata nel febbraio del 2023, sulla base degli esiti investigativi emersi in altro procedimento penale, relativo a un fatto di lesioni personali aggravate dall’uso di arma, commesso in concorso da alcuni degli indagati, in danno di due assuntori, per questioni legate all’attività di spaccio.
Le acquisizioni probatorie, raccolte dalle attività tecniche di intercettazioni telefoniche e ambientali, dalle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, dai numerosi riscontri effettuati dalla Procura Generale operante mediante sequestri dello stupefacente ceduto, dalle dichiarazioni rese dagli acquirenti, consolidavano l’ipotesi dell’esistenza di una vera e propria piazza di spaccio esistente nel quartiere Acquabona, piazza gestita da soggetti ivi residenti che si muovevano in autonomia, agendo in rare occasioni in concorso tra loro.
La prosecuzione delle indagini ha evidenziato la presenza di un gran numero di avventori che, quotidianamente, in ogni ora del giorno e della notte, si recavano nel quartiere per approvvigionarsi di sostanza stupefacente, trovandone, di volta in volta, la disponibilità in diversi soggetti pronti a soddisfare la loro domanda; le cessioni avvenivano con modalità differenti, arrivando persino a consentire il consumo della sostanza all’interno delle abitazioni degli indagati, per eludere i controlli delle Forze di Polizia.
È stato documentato inoltre che gran parte dell’attività di cessione di stupefacente veniva effettuata nell’area che circonda l’edificio abbandonato della ex scuola Gravina nonché a pochi metri da altri tre Istituti scolastici attivi nella zona; per questo, ad alcuni degli indagati, è stata contestata anche l’aggravante di procedura penale dall’articolo 80 del Decreto del Presidente della Repubblica 309/90.
Infine, a due degli indagati, è stato contestato anche il reato di detenzione e porto di arma clandestina, occultata in un cassonetto dell’immondizia e rinvenuta e sequestrata dalla polizia giudiziaria operante nel corso di un mirato servizio di controllo del territorio; tale modus operandi veniva, tra l’altro, utilizzato anche per occultare sostanza stupefacente, celata oltreché in bidoni della spazzatura, in sottotetti di abitazioni o in accumuli di materiali posizionati tra le abitazioni degli indagati.
Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.
All’esecuzione dei provvedimenti restrittivi disposti dalla Autorità Giudiziaria, di cui 5 custodie cautelari in carcere, 1 arresto domiciliare, 4 divieti di dimora nella Regione Calabria e 2 obblighi di firma, hanno partecipato, dalle prime ore dell’alba, un centinaio di donne e uomini della Polizia di Stato, appartenenti alla Squadra Mobile di Crotone, in collaborazione con la Squadra Mobile di Mantova e con il Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza e Vibo Valentia, nonché con il supporto delle unità cinofili della Questura di Vibo e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone.
