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A Roccella “Un minuto di rumore” per protestare contro la violenza sulle donne

Edil Merici

Dall’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica 

L’omicidio di Giulia Cecchettin è, nella sua enorme tragicità, uno spartiacque nel quotidiano e continuo impegno richiesto alle istituzioni della Repubblica per combattere la deriva culturale che è alla base della crescita di quel cancro sociale che è la violenza sulle donne.
Si ha la sensazione che questo omicidio abbia scosso come mai in precedenza le nostre coscienze, pericolosamente assuefatte e rassegnate alla piaga dei femminicidi.
Tutti, singoli e istituzioni, siamo chiamati a rispondere a questa nuova fase del percorso di lotta contro la violenza di genere attivando nuovi strumenti capaci di mettere a nudo ognuno di noi di fronte alla responsabilità collettiva che genera un femminicidio, che non dobbiamo mai più relegare a una questione di responsabilità personale.
Ci sarà modo di riflettere a lungo su tutto questo. Ci sarà tempo per approfondire, discutere, confrontarsi, imparare. Ci sarà tempo per convegni, dibattiti, incontri.
Ma quest’anno la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non è uguale alle altre, perché ci chiama a una presa di coscienza che forse fino a oggi non c’è mai stata, affogata da dibattiti, incontri e iniziative che probabilmente abbiamo fatto scadere in una routine che toglie dalla lotta contro la violenza sulle donne la passione da cui nasce la rabbia per lottare con più forza.
Per questo oggi, sabato 25 novembre, a mezzogiorno, saremo insieme agli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Pietro Mazzone, nel cortile dell’Istituto Tecnico Industriale, a fare rumore per un minuto. Perché crediamo che questa nuova forma di protesta iniziata dopo l’omicidio di Giulia sia l’unica in grado di rispondere alle paure delle nostre ragazze e delle nostre donne. Più del minuto di silenzio, che di silenzio oggi non ne abbiamo bisogno.
Abbiamo poi pensato che può esserci un modo per ricordare a tutti noi che fino a oggi sono state più di 100 le donne uccise da inizio anno in Italia: fare di quelle morti un unico ricordo collettivo. E i parroci di Roccella, padre Francesco e padre Giovanni, hanno accettato il nostro invito affinché le campane delle nostre chiese, alle 12:00 e per un minuto, suonino a lutto. In quel minuto, dovunque ci troveremo, a casa, al lavoro, con gli amici, possiamo riflettere su quello che ognuno di noi e tutti noi assieme dovremo fare da domani in poi perché nessuna Giulia debba più essere assassinata da un uomo.
Così facendo onoreremo assieme il significato di questo 25 novembre 2023.
«Il nostro impegno per combattere la piaga dei femminicidi e per contrastare la violenza di genere continuerà con l’attivazione, a breve, di uno Sportello comunale di ascolto antiviolenza e con altre iniziative specifiche che organizzeremo nei prossimi mesi in collaborazione con le scuole locali» ha dichiarato, infine, l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Cianflone.

GRF

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