ADVST
AttualitàRegione

Ultime dalla Regione: il summit della Diaspora a Tirana, la BITEsp e la violenza di genere

Edil Merici

Proseguono le attività della Regione Calabria, la cui giunta, guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, ha partecipato al 3º summit della Diaspora a Tirana, alla Borsa Internazionale del Turismo Esperienziale e parlato di violenza di genere.

Giusi Princi al 3º summit della Diaspora a Tirana

La vicepresidente della Giunta della Regione, Giusi Princi, è intervenuta, in rappresentanza del presidente Occhiuto, alla Giornata Arbëreshë, 3º summit della diaspora albanese, a Tirana. Nella sessione di apertura plenaria, la vicepresidente ha esposto all’autorevole platea di partecipanti, tra cui il presidente della Repubblica Albanese, Bajram Begaj, il primo ministro Edi Rama, il ministro per l’Europa e gli affari esteri, Igli Hasani, le prospettive di collaborazione tra Regione e Repubblica d’Albania.
«Due realtà – ha sottolineato la vice presidente – unite da uno storico e forte legame. Da oltre cinque secoli, ospitiamo la più numerosa e consistente comunità Arbëreshë italiana, che comprende, nella sola Calabria, quasi 60.000 persone distribuite su 33 comunità, tra paesi e frazioni, concentrati prevalentemente nella provincia di Cosenza. Perciò – ha affermato – sono estremamente lieta di rappresentare la Regione in questo evento, consapevole della ricchezza che viene dalle diversità e della necessità di contribuire affinché le tradizioni, la lingua, la fede e la cultura millenaria di un popolo ormai storico della Calabria, possano essere preservate e tramandate. Questo antico legame che lega la Calabria all’Albania deve quindi diventare la base di partenza per avviare nuove sinergie e percorsi virtuosi, che pongano sempre al centro la valorizzazione delle relazioni tra le comunità Arbëreshë e l’Albania, come attrattore ulteriore degli albanesi verso la Calabria tutta.»
La vicepresidente Princi ha, poi, esposto la programmazione regionale degli interventi messi in atto dalla Regione destinati alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione della cultura Arbëreshë in Calabria, attraverso finanziamenti stanziati per la cultura e per il turismo «In particolare – ha specificato, – la Regione interviene attraverso forme di contribuzione attiva e di patrocinio per i principali eventi culturali e folkloristici, per permettere di far conoscere non solo alla Calabria, ma all’Italia tutta, le particolarità di questa cultura, e le bellezze dei luoghi Arbëreshë di Calabria, nei quali si ha la possibilità di muoversi all’interno dell’Italia riuscendo, allo stesso tempo, a sentirsi in una realtà diversa, immergendosi in una cultura altra, che consente di scoprire luoghi, colori, profumi e tradizioni orientali pur rimanendo, appunto, in occidente.»
«Il popolo Arbëreshë – ha aggiunto Princi – è anche un popolo di immigrati ed emigranti, esattamente come lo siamo stati noi italiani, e anzi, è forse ancora più consapevole e memore di questa sua storia di quanto non lo siamo noi, ed è per questo che ha il pregio di riuscire a vivere la moderna immigrazione con un forte senso di accoglienza, capace di cogliere e capire, molto più di noi italiani, le problematiche dell’integrazione. Sono pertanto davvero lieta – ha dichiarato infine la vicepresidente Princi – della sincera amicizia e collaborazione che si sta realizzando, anche con questa iniziativa, fra la Repubblica di Albania e l’Italia – in particolare con la Regione – perché rappresenta un’occasione unica per permettere a entrambe le comunità di crescere non solo in termini economici, ma ancora prima sul piano culturale e sociale.»
L’intervento della vice presidente è stato molto apprezzato dalla numerosa platea e dalle autorevoli presenze, tant’è che anche il coordinatore dell’iniziativa, nel salutarla ha espresso parole di apprezzamento per il presidente Occhiuto affermando che prima aveva la convinzione, a questo punto errata, che solo il loro primo Ministro riuscisse a trovare guide valide.

La Calabria in mostra alla Borsa del Turismo Esperienziale

La BITEsp si è svolta con successo a Venezia dal 23 al 24 Novembre e ha rappresentato un punto cruciale d’incontro per gli operatori del settore, consolidando ulteriormente la reputazione della Calabria come destinazione in cui vivere esperienze sempre più ricercate.
Il coinvolgimento attivo, in fiera, degli operatori turistici calabresi, provenienti da diverse aree della regione, negli incontri tra operatori del settore ha condotto alla conclusione di trattative positive con acquirenti sia nazionali sia internazionali. Il crescente andamento di viaggiatori alla ricerca di autentiche connessioni con i luoghi visitati ha stimolato una maggiore attenzione da parte degli operatori.
In risposta a questa crescente domanda, l’offerta è stata appositamente progettata per offrire una vasta gamma di attività, mirando a soddisfare i gusti e gli interessi di viaggiatori sempre più esigenti e attenti al patrimonio unico della Calabria.
Durante la fiera, non sono mancati seminari e momenti di approfondimento come il convegno sul Turismo dei Borghi focalizzato sui borghi antichi e i piccoli centri della provincia italiana e un secondo evento, Italica, dedicato al Turismo delle Radici, in cui sono state affrontate le profonde connessioni tra il viaggiatore e le sue radici culturali.
Collegato direttamente alla manifestazione, il Travel Experience Festival aggiunge un tocco d’interattività. Si tratta di un concorso video che si svolge sui social, coinvolgendo attivamente gli utenti della rete. Invitati a votare l’esperienza più interessante e coinvolgente tra gli operatori partecipanti a BITEsp 2023, gli utenti avranno l’opportunità di contribuire alla selezione del vincitore del Premio Travel Experience.
Questo premio speciale sarà assegnato all’esperienza più votata, sottolineando l’importanza dell’interazione diretta e dell’opinione pubblica nel riconoscimento delle esperienze offerte dagli operatori turistici presenti alla manifestazione. La Calabria si è aggiudicata questo prestigioso premio nelle ultime tre edizioni e quest’anno i risultati sono attesi per i primi di dicembre. La BITEsp 2023 continua a offrire contenuti di qualità e a porsi come un punto di riferimento per gli operatori e i viaggiatori dediti al turismo esperienziale.

Violenza di genere: «Il cambiamento culturale deve partire dalla famiglia»

«La violenza di genere è divenuta un’emergenza sociale la cui risoluzione non è più rinviabile, visto che in Italia avviene un femminicidio ogni 72 ore. Ma non è più rinviabile neanche riconoscere e prevenire, fin dalla più tenera età, gli stereotipi di genere strettamente correlati alla violenza contro le donne. Per generare un cambiamento culturale e un impatto positivo sulla società, in cui le nostre figlie e i nostri figli possano crescere e vivere libere e liberi di essere ciò che vogliono essere, bisogna riconoscere e denunciare gli stereotipi e i modelli sociali che oggettivizzano la donna, che la ritraggono ancora oggi come soggetto debole e inferiore all’uomo e che ne minano la piena realizzazione personale. La parità di genere come riconoscimento dei diritti umani, la sensibilizzazione come prima azione di prevenzione devono diventare obiettivi primari dell’educazione. Già Aristotele, nell’Etica Nicomachea aveva focalizzato “colui quindi che si adira per ciò che deve e con chi deve, e inoltre come, quando e per quanto tempo si deve, può essere lodato”. Potremmo dire, in altre parole, che la chiave di tutto è nel saper portare l’intelligenza nelle nostre emozioni, e quindi di conseguenza la civiltà nelle nostre strade e la premura per l’altro nelle nostre relazioni: avere autocontrollo e compassione, cioè empatia, due aspetti che nella società di oggi sono sempre più rari.
Oggi viviamo un’alienazione sociale e una disperazione individuale che se non controllati, potrebbero portare a lacerazioni più profonde del tessuto sociale. Una società che è sempre più individualista e che porta a una sempre minore disponibilità alla solidarietà e a una maggiore competitività. Distratti come siamo oggi da bisogni secondari, non essenziali siamo portati ad assecondare, essere troppo permissivi verso i nostri figli e non prestare la giusta attenzione e, quindi, non sviluppare l’empatia soprattutto nei figli maschi che, invece, bloccherebbe sul nascere la violenza. Ho sentito tanti inviti a lezioni di educazione all’affettività e ai sentimenti nelle scuole, vorrei però ricordare che all’affettività, ai sentimenti e all’ empatia veniamo educati in maniera esperienziale e sin dai primi 1.000 giorni di vita… È la famiglia il primo posto in cui ciò deve avvenire: è la famiglia il posto relazionale in cui imparo a conoscere e riconoscermi nell’altro, a negoziare il mio punto di vista, a differire la gratificazione dei bisogni, a porgere la mano a chi è in difficoltà, a condividere, a collaborare, a rispettare, a sentimi accolto in un bisogno vedendolo soddisfatto e a sentirmi contenuto di fronte all’insoddisfazione dello stesso per imparare a tollerare il vuoto e la frustrazione. Emozioni e sentimenti si esperiscono nelle relazioni primarie e con gli adulti più significativi per poi essere generalizzate in tutte le altre situazioni sociali. Allora si, ben venga che la scuola si attivi, apra varchi di riflessioni, intercetti situazioni di disagio ma senza pensare che ad essa spetti tutta la responsabilità della formazione e della cura delle fragilità dei nostri ragazzi.
Come ho già anticipato, la Regione, proprio per aiutare la scuola calabrese, gravata dalla crisi che sta attraversando l’istituzione famiglia, proporrà presto la figura dello psicologo scolastico che affianchi il personale docente e gli studenti nell’affrontare questioni complesse legate allo sviluppo emotivo dei giovani. Abbiamo, altresì, previsto ulteriori investimenti mirati che promuovano percorsi formativi, tenuti da specialisti, che coinvolgano le famiglie . Non c’è nessuno che ci insegni il mestiere del genitore, ma ci può essere chi, invece, ci aiuti a riconoscere nei nostri figli i segni del disagio e a trovare modalità comunicative efficaci per aiutarli a crescere equilibrati soprattutto nelle relazioni di genere.»
Così la vicepresidente della Giunta della Regione Princi.

GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button