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“La mobilità sostenibile è diventata scusa per distruggere le coste della Locride”

Edil Merici

Di Giuseppe Nunziato Belcastro – Portavoce Movimento 5 Stelle

Il litorale lato sud della città di Locri, dove insiste l’unico parco verde dell’area, la pineta forestale realizzata con grande investimento di risorse pubbliche negli anni ‘80, è in questo momento messo a serio rischio dalle ruspe che stanno scavando l’area dunale di demanio marittimo per realizzare un incredibile pista ciclabile che non porta da nessuna parte, ma anzi viaggia parallela a trenta metri da un’altra pista realizzata alcuni anni addietro dal Comune di Locri con fondi comunitari.
Il cartellone dell’appalto posto nell’area di cantiere fa riferimento a un lavoro della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ma non indica la linea di finanziamento dell’opera, che ci auguriamo non sia quella prevista nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per un sistema di piste ciclabili da realizzare su tutto il territorio nazionale, poiché i fondi dati dall’Europa all’Italia, grazie all’azione del presidente Giuseppe Conte, miravano alla prospettiva della sostenibilità ambientale e della salvaguardia delle risorse naturalistiche dall’inquinamento, non a cementificare le spiagge ancora vergini del sud distruggendo il sistema delle dune che sono unica protezione contro la rilevante erosione costiera.
Tra l’altro si tratterebbe di una pista, che si sta costruendo a meno di cento metri dalla battigia, che non avrebbe alcuna funzione di decongestionare il traffico automobilistico. Gli enti preposti dovranno spiegare in tante sedi perché a fronte dell’innalzamento dei livelli del mare, dell’urgenza di non consumare altro suolo, di limitare l’erosione costiera, di piantare più alberi per contrastare l’aumento delle temperature, si sta facendo tutt’altro e non si utilizzino le risorse per fare delle piste nel centro della città di Locri. Dovranno spiegare se c’è un rilevante interesse pubblico nell’utilizzare in questo modo ingenti risorse pubbliche.
La Calabria ha un futuro anche dal punto di vista turistico se salvaguarda le coste rimaste non cementificate dalla distruzione, se evita che il mare tra pochi anni aggredisca le case degli abitanti che vivono sulle marine.
Dalle tavole del piano spiaggia del comune di Locri che ho potuto visionare, ho notato che la linea di costa, tratteggiata in blu dal piano, sulla sovrapposizione della veduta dall’alto, è almeno 20 metri nel mare.
Presumo che tutte le distanze calcolate in questo per me assurdo progetto non siano conformi alla situazione attuale e intendo attivarmi per avere contezza di quanto sta avvenendo e capire quali siano le ragioni e l’utilità pubblica di un intervento da 1.000.000 di € che mette a rischio una splendida area verde, cara a tanti cittadini e cittadine della città di Locri.
Dal sopralluogo effettuato sembrerebbe che siamo di fronte ad una costruzione di una ampia strada carrabile su demanio marittimo e con anche parcheggi interni alla Pineta forestale.
Come Portavoce del Movimento 5 Stelle chiederò l’accesso agli atti e un incontro urgente con le autorità preposte ai controlli, per chiedere che, in via autotutela, si sospendano i lavori per verificare tutte le autorizzazioni legate all’area demaniale e accertare se vi sia un pregiudizio di danno irreversibile a un ambiente che dovrebbe essere protetto e che può comportare un’erosione irreparabile che danneggi l’ecosistema del territorio di Locri.
Ho informato anche i deputati della Commissione Ambiente del M5S, in maniera che chiedano conto al Ministero delle Infrastrutture che finanzia alla città metropolitana l’opera.
Siamo vicini al Comitato Civico a tutela del verde pubblico e della mobilità sostenibile che si è costituito a Locri così come a tutti i cittadini che in ogni parte del paese si attivano per salvaguardare l’ambiente e dare dunque un futuro alle giovani generazioni.

GRF

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