ADVST
Attualità

Le sfide della scuola dopo il dimensionamento scolastico

Edil Merici

Di Vito Pirruccio

Per accompagnare un percorso di ristrutturazione scolastica fondato sulle vere esigenze degli istitui, impegnativo e con prevedibili resistenze, occorre avere chiare le analisi di contesto e gli obiettivi da perseguire. A tal proposito, sia Openopolis sia l’indagine affidata da Save the Children all’Università di Tor Vergata ci offrono un quadro allarmante, ma, nello stesso tempo, con angolature di resilienza.
Occorre, come ci prospettano le due indagini, focalizzare l’attenzione sui “fattori protettivi della resilienza educativa”. Tali sono gli ambienti (le strutture) in cui gli alunni “apprendono a comprendere, a vivere con se stessi, con gli altri, a costruirsi quel bagaglio di conoscenze ed esperienze che li accompagnerà per tutta la vita” e il fattore qualità.Quest’ultimo (ce lo dice espressamente la ricerca citata per cui riporto per intero questo passaggio importantissimo) “rappresenta, quindi, un fattore protettivo primario della resilienza. La qualità si misura principalmente dalla capacità della scuola di accogliere il minore, stimolarlo all’apprendimento, sin dalla prima infanzia. L’insegnante e la sua relazione con i genitori e con l’alunno sono fattori essenziali della resilienza, così come la qualità delle infrastrutture scolastiche. La scuola, così come l’ambiente che circonda il minore, a partire dalla famiglia, è essenziale per l’acquisizione di quelle abilità definite non-cognitive, fondamentali per apprendere e vivere nel mondo di oggi, complesso, fatto di innovazione, rapidi cambiamenti, connessioni, quali la motivazione, la fiducia in se stessi, la perseveranza, le aspirazioni. Infine, la comunità ‘educante’ influenza fortemente la capacità dei bambini di superare le difficoltà. Luoghi dove è maggiore l’offerta educativa anche fuori dalla scuola, dove è possibile quindi svolgere attività sportive, ricreative e culturali, dove maggiori sono le opportunità di lavoro per i giovani, dove minore è l’incidenza della criminalità e della povertà, sono comunità in cui i bambini e le loro famiglie, anche quelli in condizioni di maggior svantaggio economico, trovano gli stimoli e il sostegno necessari a sviluppare percorsi di resilienza educativa.
Riassumendo: qualità del personale e non solo di quello docente (il discorso va allargato al personale tutto, dal Dirigente al personale di segreteria fino ai collaboratori scolastici); infrastrutture scolastiche; spazi dedicati ad attività sportive, ricreative e culturali.
Sul primo elemento (qualità del personale) mi soffermo fugacemente, non perché sia meno importante o secondario, anzi. È un compito del legislatore e del Ministro e si spera intervengano con radicalità e senza affidarsi all’organizzazione di fantomatiche e fantasmagoriche soluzioni formative (tipo i noiosissimi corsi di aggiornamento o sciupare risorse sine die come il Bonus Renzi), ma preparare e strutturare tempi e modalità ordinarie di assunzione del personale tutto (con l’eliminazione di ogni scorciatoia emergenziale) e verificare con soggetti esterni e sulla base di elementi oggettivi la produttività del singolo elemento del sistema. Se ciò non sarà possibile o, meglio, praticabile, bisogna valutare, almeno, per aggregato (singola scuola).
Sulle infrastrutture scolastiche e sugli spazi educativi, invece, devono lavorare con cura e pressantemente gli Enti Locali (Comuni, Città Metropolitana e Regione). Questi enti devono realizzare interventi edilizi calibrati sulla strutturazione organizzativa prescelta. Un istituto comprensivo o un Polo scolastico superiore devono essere calati in un contesto strutturale e non pensati come sommatorie di plessi sparsi. Se è necessario portare a dimensione (Concentrare per gestire meglio in termini di qualità formativa) occorre farlo, senza pensare al consenso immediato o di non scontentare l’amministratore o l’amico sindaco di turno.
Anche il pulsante della Scuola che accoglie è possibile azionarlo solo in presenza di strutture e servizi come la mensa e il trasporto. Ci dice, ancora, la ricerca: “Dall’analisi emerge chiaramente che i minori di 15 anni che appartengono al quartile socio-economico e culturale più basso (il 25% della famiglie più disagiate), ma che hanno frequentato un nido o un servizio per l’infanzia, hanno il 39% di probabilità in più di essere resilienti, ovvero di raggiungere un livello di competenze tale da favorire l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, misurate attraverso i test del Programma per la valutazione internazionale dell’allievo in matematica e lettura, rispetto ai loro coetanei che non lo hanno frequentato… I dati confermano le ricerche svolte da economisti, neuro-scienziati, sociologi che affermano che la povertà educativa è imputabile in larga misura alla privazione di opportunità di apprendimento nei primi anni d’età. La frequenza del nido o dei servizi della prima infanzia, di qualità, che utilizzano, quindi, un approccio pedagogico olistico che guarda al benessere del bambino, rappresenta un fattore protettivo essenziale per la resilienza.”
Da rimarcare che, alla distanza, investire su asili nido e scuole dell’infanzia, in strutture attrezzate con mensa e tempo pieno (vero e non quello ridotto o ridottissimo che abbiamo in molte scuole della Locride) aiuta a rafforzare i fattori di resilienza e di contrasto del fenomeno della dispersione scolastica: “I bambini che frequentano scuole caratterizzate da un livello di infrastrutture che favoriscono l’apprendimento, misurato attraverso l’indicatore PISA dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico sulla condizione degli edifici, sia rispetto alla qualità delle aule e al funzionamento di cucina, riscaldamento ed elettricità hanno, infatti, quasi il doppio delle probabilità di superare il livello di competenze minime sia in matematica sia in lettura, rispetto ai loro coetanei che frequentano scuole con infrastrutture insufficienti.
È questa la sfida che dobbiamo riprendere dopo la decisione sul dimensionamento da parte della Regione.

GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button