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Costume e Società

Paola Cortellesi: l’ambasciatrice della verità

Edil Merici

Di Erica Di Tommaso

Il film più visto al cinema nel 2023, in Italia, è C’è ancora domani, diretto e interpretato da Paola Cortellesi, che entra nel mondo cinematografico anche come regista. La nostra amata Paola è riuscita a incantare tutti con questo suo lavoro, parlando di un tema oggi più che mai discusso e diffuso. Ma non è la prima volta che l’attrice si schiera contro la violenza sulle donne: infatti, nel 2018, alla cerimonia di premiazione dei David Di Donatello, ha esposto il monologo Sono solo parole, scritto da Stefano Bartezzaghi, nel quale dimostra che alcune parole italiane al maschile assumono un significato, mentre al femminile assumono un significato degrinatorio. Proprio per l’importante tematica discussa nel film, alcune scuole superiori del nostro territorio hanno deciso di accompagnare i ragazzi frequentanti la classe 5ª a prendere visione della pellicola, e che hanno deciso di rendere pubbliche le loro riflessioni:

Penso che questo sia un film davvero straordinario, in quanto per la prima volta ho visto e rivisto una pellicola senza distrarmi dall’inizio alla fine. Ci ha trasmesso il dolore, l’amarezza e la difficoltà che una povera donna aveva anche solo nel portare del cioccolato ai suoi figli, ci ha anche trasmesso la gioia del poter finalmente far parte di qualcosa di più grande. Questo film è un grido di speranza per tutte quelle donne che non possono urlare, perché di urla ne sentono già abbastanza, ed è una mano tesa per tutte coloro che devono essere aiutate e devono iniziare a vivere libere.

Francesca Mazzone – Studentessa del liceo scientifico Zaleuco di Locri.

È stato un film rivoluzionario, che ha parlato di quella che era la condizione della donna, oppressa dal pensiero radicato per il quale, se si riceveva violenza, non era colpa di colui che la esercitava ma di colei che la subiva. Tutt’ora, purtroppo, è così, e chi maltrattata cerca di non passare dalla parte del torto. Questo film mi ha insegnato che l’uomo, se si mettesse di impegno, potrebbe rendere questo mondo un posto meno terribile e più vivibile per tutti. Mi ha insegnato che, se l’uomo ama davvero, come spesso dice, non arriva alle mani. Mi ha insegnato che quel tipo di amore è solo frustrazione.

Mariachiara Cagliuso – Studentessa dei Licei delle Scienze Umane Mazzini di Locri

Quello che mi ha colpito di più di questo film, oltre la tematica centrale, è stato il tempo, un’epoca in cui vedere il mondo come lo vedevano le donne era considerato un errore, sempre sbagliato, senza possibilità di esprimere il proprio pensiero, relegate al silenzio e convinte di meritarlo. C’è stato un tempo, ora non c’è più e riflettere sul fatto che molti uomini ancora oggi pensino di poter tarpare le ali a una donna e compiendo azioni “virili”, è inaccettabile.

Elena Gimondo – Studentessa del Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri

Foto: vanityfair.it

Redazione

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