ADVST
Attualità

Nel Blues dipinto di blue

Pensieri, parole, opere… e opinioni

Edil Merici

Il lutto che ha colpito la nostra comunità nel giorno dell’Epifania mi ha costretto a rimandare il classico editoriale che all’inizio dell’anno dedico ai bilanci e alle aspettative che carichiamo sulla rivoluzione terrestre appena incominciata. Al giro di boa del primo mese del 2024, coincidente peraltro con il giorno che i sociologi ritengono il più triste dell’anno (e per questo ribattezzato blue monday), nel momento esatto in cui l’anno nuovo già comincia a puzzare di vecchio, fare un quadro di ciò che ci attende nei prossimi 351 giorni mi pare un esercizio di stile davvero poco utile.
Non nego che queste considerazioni iniziali nascano anche dalla mancanza di un quadro ben definito di quelle che sono le principali tappe sociali e istituzionali che scandiranno l’anno, rese ancora più nebulose dai recenti scossoni subiti dalla politica internazionale e dall’incertezza socio economica che, al netto della fiducia dei mercati che questo possa essere l’anno della rinascita, continua a pesare come una spada di Damocle sulla società civile. La stigmatizzazione del vecchio adagio “anno bisesto, anno funesto” sembra imporre ai più un ottimismo tirato indipendentemente da quanto alte siano le fiamme che ci circondano ma, anche in occasione del lunedì blu, voglio evitare di scadere nel cliché di attribuire al 2024 un termometro di benevolenza (o malevolenza) e, piuttosto, sottolineare come, da qui al mio prossimo editoriale di bilancio annuale, dovremo fare fronte una volta di più a un turbinio di cambiamenti che, se correttamente cavalcati, potrebbero semplificarci di molto la vita, soprattutto alle nostre latitudini.
Lo so di aver appena espresso l’enunciato più banale della storia dell’umanità, ma l’innata fiducia che ripongo nello sviluppo tecnico e tecnologico mi fa pensare che ci si sia da poco schiuso dinanzi un mondo di opportunità nuove, che potrebbero assumere tonalità che mi piace assimilare a quelle musicali del blues. Genere musicale caratterizzato da una struttura di dodici battute che, pur venendo ripetute, riescono a proporre all’ascoltatore qualcosa di sempre diverso, dalla sua comparsa alla fine del 19º secolo il blues è passato da musica anticonformista timidamente suonata in circoli elitari a genere popolare apprezzato da una fetta vastissima di pubblico.
Allo stesso modo lo sdoganamento di alcune tecnologie e la promozione di un loro consumo di massa, potrebbe risultare inaspettatamente benefico nei campi più disparati. Il cambiamento cui faccio riferimento è già evidente per i più smaliziati e, benché in nuce, si comincia a scorgere tra le righe di manifestazioni apparentemente banali come la da poco conclusa I ♥︎ Lego a Reggio Calabria o anche nella strutturazione del Piano d’Azione presentato dal Gruppo di Azione Locale Terre Locridee che, da ciò che mi risulta, è il primo progetto che, in Calabria, immagina di unire i percorsi naturalistici nel nostro meraviglioso comprensorio alle potenzialità della realtà aumentata. L’apertura alla cosiddetta cultura pop e il tentativo di migliorare la vivibilità e la conoscenza della periferia d’Europa grazie all’integrazione con le nuove tecnologie, così come tante altre attività sensoriali ed esperienziali di cui si sente parlare con sempre più insistenza, sono la testimonianza di una Calabria che si apre al futuro e, benché non credo che possano essere risolutive per un territorio che, come il nostro, continua ad avere bisogno di ben altro, segnali che un futuro diverso sia possibile e, anzi, praticamente già in atto. Chissà che a partire da questa nuova apertura mentale non si possa giungere a traguardi mai immaginati prima.
Nel suo tentativo di restare al passo con i tempi, anche Métis, creatura mutevole che tra una quindicina di giorni entrerà nel suo 4º anno di vita, evolve ancora e finalmente approda (questa volta in maniera stabile, dopo la falsa partenza dell’anno scorso che alcuni di voi certo ricorderanno) su TikTok, dove abbiamo cominciato a proporvi da un paio di giorni il nostro “telegiornale in un minuto” che avete imparato a conoscere se guardate le nostre storie su Instagram e, nel tempo, speriamo di poter caricare contenuti nuovi (come una video sintesi di questo editoriale) che le nuove tecnologie ci imporranno di immaginare per non restare piantati al palo.
Ci auguriamo così di non risultare troppo blue per questo 2024 così blues!

Foto: motionarray.imgix.net

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button