ADVST
Attualità

Coldiretti Calabria: l’obiettivo è un vertice con l’Unione Europea

Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

La nostra battaglia in Europa continuerà in maniera forte e continuativa con proposte per il futuro degli agricoltori. È chiaro il proposito degli agricoltori provenienti dal sud e dal nord dell’Unione Europea dalla Coldiretti agli spagnoli dell’Asociación Agraria-Jóvenes Agricultores, dalla Confederação dos Agricultores de Portugal ai belgi della Fédération Wallonie-Bruxelles e molti altri che stanno invadendo la capitale dell’UE per trasformare le proteste in proposte concrete. Gli agricoltori, in occasione del vertice europeo straordinario sul bilancio dell’UE, al quale partecipa anche il premier Giorgia Meloni, scendono in piazza a Bruxelles contro le follie dell’UE che minacciano l’agricoltura italiana. La Commissione europea presenterà la proposta per la deroga alle norme UE sull’obbligo di mantenere i terreni incolti previsto dalla Politica Agricola Comune. L’appuntamento Non è l’Europa che vogliamo è in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, dove in queste ore, assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, ci sono oltre un migliaio di contadini e allevatori provenienti da tutta Italia per sostenere la proposta e denunciare, con eclatanti azioni dimostrative, gli effetti delle politiche europee che mettono in pericolo la sopravvivenza delle campagne. Un obiettivo che è il risultato della lunga battaglia della Coldiretti insieme alle altre grandi organizzazioni agricole europee a partire dalla francese Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles con la quale è stato costruito un fronte comune. Nelle ultime settimane Coldiretti ha intensificato gli incontri con altre realtà europee e con Ministri dell’agricoltura di altri Stati membri. «Bene la proposta di deroga, che avevamo già ottenuto per la crisi Ucraina, e ora è necessario sia cancellato definitivamente l’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi imposto dalla PAL. È, come diciamo da anni, una scelta sbagliata, una delle eredità della folle era Timmermans con il quale, aprendo una breccia,  Coldiretti, unica in Europa, si è confrontata molto duramente. Non ha senso impedire agli agricoltori di non coltivare quote dei loro terreni, quando poi si è costretti a importare. Coldiretti chiede di tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea assicurando più fondi alla PAC dopo che la pandemia e le guerre hanno dimostrato tutta la fragilità dell’Unione europea davanti al blocco del commercio mondiale. Anche per questo – conclude Prandini – ci deve essere una decisa svolta nelle politiche Europee per valorizzare le proprie terre fertili e fermare le importazioni sleali per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’UE rispettino gli stessi parametri dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Gli effetti di normative ideologiche e senza freni rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare degli italiani, a partire dalla Dieta Mediterranea, e il sistema produttivo nazionale basato sulla qualità e su tradizioni millenarie.

Foto: geagency.it

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button