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Costume e Società

Celebrazione pasquale all’Ospedale di Locri: un messaggio di speranza e solidarietà

Si è svolto questa mattina, nella cappella dell’Ospedale di Locri, il tradizionale precetto Pasquale dedicato al personale amministrativo e sanitario del nosocomio presieduto dal Vescovo del Diocesi di Locri Gerace, S.E. Mons. Francesco Oliva.
«È il luogo, questo, in cui si guarda l’umanità con le sue fragilità e con le sue povertà. Ed è proprio questa umanità che voglio presentare al Signore con questa celebrazione» ha dichiarato il vescovo in apertura.
«Quelli che vedo non sono banchi vuoti – ha proseguito Mons. Oliva, – ma banchi in cui vedo sedute persone ammalate che voi seguite e che sono nelle case e non possono uscire, ma che seguono attraverso i mass media e la televisione le celebrazioni. Sono tanti gli ammalati che ho incontrato durante la mia visita pastorale e tanti di loro sono passati attraverso questa struttura, per esigenze occasionali o perché sono sotto cura,  un dato che la dice lunga su quanto questa realtà ospedaliera sia importante per il nostro territorio.
Vorrei anche presentare al Signore voi medici e le vostre famiglie, con le vostre problematiche e le vostre sofferenze, perché il Signore vi dia forza in virtù del fatto che nessuno può curare un altra persona se non cura anche se stessa. Per questo chiedo al Signore di darvi la forza e che non vi faccia mai perdere la speranza e la fiducia in mezzo alle tante difficoltà che si attraversano, non legate sempre a coloro che operano in questo ospedale, ma di carattere generale, strutturale.
Per questo chiedo al Signore che in questa situazione nessuno di voi abbia a perdere la speranza e la fiducia di poter svolgere bene il proprio servizio dopo aver fatto tutto ciò che avrebbe dovuto o potuto fare.»
Al termine della funzione, S.E. Mons. Oliva si è recato nel reparto di pediatria per donare delle uova di pasqua ai bambini lì ricoverati.

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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