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“Se dicessimo la verità”, l’opera-dibattito sulla legalità arriva a teatro a Crotone e Locri

Dall’Ufficio Stampa

Dopo il percorso di formazione svolto tra cittadinanza attiva, legalità ed educazione di genere nelle classi di diverse scuole calabresi, il progetto Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva e il cambiamento, promosso da una gestione tutta al femminile, composto dall’associazione Crisi Come Opportunità, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud, approda sul palcoscenico.
Giovedì 4 e sabato 6 aprile, infatti, a Crotone e a Locri farà tappa Se dicessimo la verità – ultimo capitolo, l’opera-dibattito sulla legalità ideata da Giulia Minoli, vicepresidente di CCO, e scritta insieme alla sceneggiatrice e regista Emanuela Giordano.
Da oltre dieci anni, questo spettacolo indaga sui comportamenti collusi, racconta la forza di chi, invece, si oppone e denuncia, sottolinea l’urgenza di progettare insieme nuove forme di aggregazione e di impegno contro la pericolosa filosofia del disincanto. Si tratta di una forma teatrale che, unendo studio ed impegno civile, conquista le platee, creando entusiasmo e partecipazione tra gli studenti.
«Purtroppo, non possiamo più parlare solo di infiltrazioni del crimine – spiegano le autrici – ma di complicità con il crimine, di prassi criminale a cui ci stiamo abituando, con distratta colpevolezza. Il teatro non dà lezioni di vita e non ci offre soluzioni a buon mercato, ma offre stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere. È proprio questo che cerchiamo di fare con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi, a cui ci rivolgiamo con un lavoro che, parallelamente, realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un’occasione isolata, ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita.»
La drammaturgia dello spettacolo sarà arricchita da storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata, radicate sul territorio calabrese. Nello specifico, il 4 aprile, alle ore 10:30, al Teatro Apollo, interverranno Raffaella Conci, presidente della cooperativa Terre Joniche – Libera Terra che lavora i terreni confiscati alla ‘ndrangheta a Isola di Capo Rizzuto, Bruno Palermo, autore del libro Al posto sbagliato. Storie di bambine vittime di mafia, e Anna Dattoli, madre di Gabriele De Tursi, vittima di lupara bianca a soli 19 anni, moderati da Deborah Cartisano, referente del progetto. Mentre il 6 aprile, sempre alle ore 10:30, nel Palazzo della Cultura a Locri, porteranno la loro testimonianza Francesco Rigitano, fondatore del Centro diurno per minori Don Milani a Gioiosa Ionica, associato del progetto Ponti, come anche Carmen Bagalà, direttrice della Caritas di Locri-Gerace, e Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, barbaramente uccisa dalla ‘ndrangheta, anche in tal caso moderati da Deborah Cartisano.
L’opera-dibattito dimostra come disimpegno e disinformazione possono essere combattuti con nuove forme di spettacolo che raccontano anche la realtà più cruda e attuale, coinvolgendo gli studenti che, a loro volta, contribuiscono alla crescita della consapevolezza nella società.

Redazione

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