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Calabria fragile: solo la prevenzione salverà il territorio

L’inverno continua a essere uno dei peggior nemici per il territorio calabrese. Le intense piogge, le alluvioni e i conseguenti allagamenti, continuano ad aggravare il dissesto idrogeologico che da sempre affligge la nostra regione. Le precipitazioni non cessano di colpire un territorio reso sempre più fragile e, con il passare del tempo, anche sempre più abbandonato a sé stesso.
Il maltempo di questi ultimi giorni non ha risparmiato le coste del cosentino. Vari sono i disagi verificatesi, in particolar modo nell’area urbana di Corigliano. Il fiume Crati, infatti, oltre ad aver rotto gli argini e messo a repentaglio la popolazione, ha allagato circa 100 ettari di agrumeti e 40 di seminativi. Terrore è stato vissuto recentemente anche ad Amantea dove, invece, un grosso frammento di roccia si è staccato da un costone, precipitando su alcune abitazioni e sulla strada nella parte storica e antica del centro del tirreno cosentino.
Ma negli ultimi anni numerose sono state inoltre le problematiche a causa del dissesto idrogeologico anche nella Locride. Fra le tante, il crollo del Ponte Allaro di Caulonia nel 2015 e l’esondazione del torrente di Ferruzzano che, a causa delle forti piogge del 2016, ha interrotto la Strada Statale 106 e la linea ferrata. Sempre riconducibile al fenomeno del dissesto idrogeologico è l’erosione delle coste che ha permesso alle mareggiate di cinque anni fa di portarsi via il lungomare di Siderno, per non parlare della frana di Pazzano, che ha invece isolato lo stabilimento della Mangiatorella alla fine del 2019.
A fronte di una situazione così precaria occorrerebbe senz’altro adottare misure ancora più efficaci rispetto a quanto si è fatto sinora. Per la verità oltre 11 milioni di Euro per fare fronte al dissesto idrogeologico della Calabria sono stati in effetti erogati dal Ministero dell’Ambiente a fine dicembre. Ma, al netto della pianificazione di interventi dedicati da parte della Regione Calabria, fino ad oggi, tra emergenza pandemica e precarietà della situazione politica la messa in atto sembra essere troppo tardiva.
Anche il geologo Antonio Nirta sottolinea l’importanza della salvaguardia del nostro territorio: «La prevenzione, per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, è fondamentale» ha sottolineato. Il geologo non si tira indietro nell’esporre le soluzioni che, a suo avviso, potrebbero, al momento, migliorare la messa in sicurezza del territorio e proteggerlo dai rischi sempre maggiori derivanti anche da eventi climatici estremi. «Tra gli strumenti più importanti – afferma infatti Nirta, – ci sono senza dubbio la tutela del corso naturale di fiumi e torrenti e la cura del verde nei versanti». Nirta sottolinea che i fondi stanziati, se utilizzati in breve tempo nella progettazione prevista, potrebbero essere «un investimento importante, ma serve costanza nell’attuazione degli interventi».
Progetti e manutenzioni, dunque, dovrebbero essere posti sempre in prima linea nella tutela della Calabria. Una regione che, tra rischio frane, alluvioni ed esondazione dei torrenti, si trova in una situazione di incertezza costante.

Foto: pillamaro.it

Carmen Nicita

Nata sotto un gelido freddo di febbraio. Pungente, a volte, tanto quanto quell'aria invernale. Testarda. Solitaria. Taciturna. Ama perdersi nei dettagli, anche quelli apparentemente più insignificanti. Quelli che in silenzio, in un piccolo angolo in disparte, sperano ancora di poter esser notati da qualcuno. Ama rifugiarsi nella scrittura, poiché è l'unica in grado di osservare ogni minima cosa. La sola in grado di conoscerla fino in fondo.

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