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Attualità

Morte di un operaio sulla A2: la riflessione dei sindacati

Di Segretari Generali di FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL

Ancora un incidente mortale sui luoghi di lavoro. Un operaio ha perso la vita lungo il cantiere dell’Autostrada del Mediterraneo, nei pressi di Pizzo. Quella che abbiamo registrato questa mattina, purtroppo, è l’ennesima tragedia del lavoro, l’ennesimo sacrificio umano di una mattanza che non accenna a fermarsi in tutta Italia così come in Calabria.
Quanto accaduto questa mattina ci lascia l’amaro in bocca. In questo momento non possiamo fare altro che stringerci attorno alla famiglia del povero operaio che ha perso la vita nel cantiere di Pizzo.
Nell’immediatezza, però, siamo pronti a rilanciare ancora una volta e con più fermezza la campagna per la sicurezza sui luoghi di lavoro che ci vede unitariamente impegnati da diversi mesi sul territorio nazionale e regionale.
Il tributo di sangue che siamo stati costretti a registrare questa mattina ci dice che, oggi più che mai, è necessario dare maggiore peso alla nostra azione di prevenzione e formazione sui luoghi di lavoro.
La nostra preoccupazione, in questa delicata fase di ripartenza, è che venga messa in secondo piano la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori mettendo a serio rischio la loro vita.
Il Paese che vuole modernizzarsi nelle sue infrastrutture materiali e immateriali deve farlo attraverso il corretto utilizzo dei finanziamenti che sono stati messi a disposizione dall’Europa e, quindi, non può non fare argine contro il rischio di una deriva pericolosa quale è quella di mettere in secondo piano il tema della sicurezza, di considerare questo aspetto un costo e non un investimento. Per noi viene prima di tutto la vita, il rispetto della vita e della dignità del lavoro.
Il nostro impegno in questa direzione sarà massimo. Così come siamo riusciti a far modificare il Decreto Legge Semplificazioni, frenando la logica del massimo ribasso e sostenendo la necessità di ridurre le tante, troppe, stazioni appaltanti operative sul territorio nazionale, siamo convinti sia venuto il momento di mettere mano e risolvere le diverse incongruenze che ancora esistono in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Serve personale per i controlli e, dunque, subito, servono investimenti per le assunzioni di nuovi ispettori del lavoro e di nuovi medici del lavoro, per i controlli e per la ricerca. Bisogna, inoltre, investire su formazione e prevenzione, coinvolgendo le Regioni, i territori e le Prefetture.
È necessario prevedere l’istituzione di una patente a punti per le imprese, in base alla quale le aziende che non hanno regolarità salariale e di sicurezza vengano escluse dalla partecipazione alle gare d’appalto.
In Calabria, poi, non è più rinviabile la costituzione della commissione regionale per la sicurezza del lavoro all’interno del Dipartimento regionale alla Salute.
Per sostenere questa battaglia di civiltà, oggi più di ieri, chiediamo un incontro urgente, in tempi rapidi, con ANAS.
In assenza di un’immediata convocazione saremo pronti ad una mobilitazione generale presso la sede ANAS.

Redazione

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