OIPA: “La strada per combattere il randagismo è ancora troppo lunga”
Dall’Ufficio Stampa OIPA Calabria
Nella giornata di ieri si è celebrata la giornata mondiale del cane randagio, istituita nel lontano 2008 per cercare di sensibilizzare le persone al grande problema che purtroppo ancora oggi, a distanza di anni, affligge molti territori urbani e non, ovunque nel mondo.
Sono troppi i cani che vagano disperati per le strade in cerca di cibo, di un tetto o anche solo di una mano che li accarezzi.
Siamo nel 2021 e ancora oggi esistono gli abbandoni di quelli che noi amiamo chiamare i nostri amici a 4 zampe.
L’abbandono di un amico è la cosa più squallida che un essere umano possa fare, tradendo proprio chi ha manifestato solo affetto e tanto amore.
Sì, perché di tradimento si tratta, oltre che di cattiveria pura e indifferenza alla vita.
Non parliamo neanche di rispetto perché, naturalmente, questo termine non è contemplato nella mente di chi tradisce.
Nella sola Italia sono più di 600.000 i cani randagi.
Per combattere il randagismo, lo Stato italiano ha istituito, con la Legge 14 agosto 1991 nº 281, un fondo per la tutela del benessere e per la lotta all’abbandono dei 4 zampe da compagnia.
Nel 2020 il Ministero ha messo a disposizione un milione di euro, di cui il 40% è stato suddiviso in quote di pari entità tra le Regioni, basandosi purtroppo sulla banca dati regionale dell’anagrafe canina.
Purtroppo, perché proprio in base a questi dati la Regione Calabria ha usufruito di ben poco, al di là dei Comuni che neppure hanno richiesto i fondi spettanti.
In Calabria e nella Locride in particolare, troppi abbandoni e tanta disinformazione.
La sezione di di Reggio Calabria dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali chiede a tutti i cittadini di riflettere prima di adottare un amico che dovrà fare parte per sempre della famiglia e, sopratutto, di non abbandonare!
Foto di Federico Espiño