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Caulonia: assolto l’amministratore legale di un’azienda agricola dall’accusa di bancarotta

Si è risolto con un’assoluzione e un rinvio degli atti al pubblico ministero per valutare la posizione dell’amministratore di fatto il processo a carico di un 48enne originario della Locride. il Tribunale di Locri, infatti, ha assolto A.C. dalla pesante accusa di aver distratto beni aziendali pari a 900mila euro e una somma di poco oltre i 163mila euro, nonché di aver omesso la regolare tenuta dei registri contabili relativi a una società con sede a Caulonia avente a oggetto l’attività di lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, dichiarata fallita con sentenza del giugno 2014.
Il collegio penale (presidente Annalisa Natale, consiglieri Mauro Bottone e Mariano Robertiello), hanno accolto le argomentazioni difensive rappresentate da Alfredo Arcorace, difensore del 48enne attualmente residente in Piemonte, che ha sostenuto l’insussistenza delle accuse in quanto il proprio assistito, dalla documentazione prodotta, è risultato essere l’amministratore formale della società, mentre l’amministratore di fatto era I.P., zio dell’imputato, stante che quest’ultimo ha effettuato le operazioni contabili, “specie quelle che hanno esposto la società nei confronti di terzi”.
Il problema posto dal difensore è stato quello di porre l’attenzione dei giudici se vi fosse o meno responsabilità penale a carico dell’amministratore di diritto, inconsapevole delle operazioni effettuate dall’amministratore di fatto. Nel caso specifico, infatti, emerge che il 48enne, dopo la costituzione della società, avvenuta nel 1995, quando aveva 22 anni, si è trasferito nel Nord Italia per svolgere la professione di autista in attesa che l’azienda costituita potesse avviare il suo ciclo produttivo. Secondo la difesa l’imputato “era del tutto inconsapevole che dalla sua condotta omissiva potevano scaturire conseguenze penali, perché ha legittimamente confidato nella buona fede dello zio.”
Tra le prove a discarico presentate dal difensore anche una particolareggiata consulenza eseguita dal commercialista Vittorio Spanò, che ha rilevato l’insussistenza degli elementi per sostenere le accuse a carico del 48enne.
Il Tribunale ha recepito le argomentazioni difensive mandando assolto l’imputato e disponendo la trasmissione degli atti al Pubblico Ministero “per eventuali iniziative di competenza in ordine alla posizione di I.P.”
Il collegio ha indicato il termine di 45 giorni per il deposito della motivazione.

Redazione

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