Costume e SocietàLetteratura
Aphricus

Di Massimo Pedullà
Laddove l’Aposcipo nasce
e a manca a calar si dirama
Aphricus tutto una rovina appare,
spettri e ombre
in quel silenzio tombale,
ombre che cambiano forme,
mani e mani ancor tese
a bramar quel bianco pane,
a lor non serve più quel rigetto popolare
e neanche quella nuova via tanto disiata.
Anime, anime erranti e perse
di coloro c’hanno avuto colpe,
demoni striscianti come serpi
son divenute
e di pietra in pietra
strisciano per espiar le colpe.
Arripate e da lor spartite, l’altre anime,
quelle buone, inginocchiate stanno
e poi si levan come lucciole
incrociandosi nel lor confronto muto
con gli umani spersi
che come fantasmi sparsi
in cerca di quelli del passato vanno.
Foto: aspromontewild.it
Tratta da Frammenti e Riflessi, De Paoli Edizioni d’Arte