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Attualità

Game of Thrones: Quirinale Edition

Di Francesco Salerno

Chissà se il noto scrittore George Raymond Richard Martin si sia ispirato alle votazioni del presidente della Repubblica Italiana per scrivere le sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Certamente una domanda che sorge spontanea a tutti gli appassionati della serie.
In questi giorni, infatti, stiamo assistendo a una vera a propria cornucopia di comunicati, alleanze, tradimenti, proclami, inganni. Di tutto e di più pur di mettere sul Trono di Spade l’uomo giusto. O, forse, l’uomo che più conviene ai vari partiti.
Abbiamo già assistito alla ritirata di Silvio Berlusconi, prima candidato con convinzione da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, poi costretto a tornare sui propri passi per non infastidire le altre forze politiche. Tattica od occasione? Non lo sappiamo. Certo che nel caso in cui la scelta fosse effettivamente stata dettata da imposizioni dall’alto come si vocifera è probabile che il Cavaliere abbia ufficializzato la rinuncia con lo stesso umore con cui Robert Baratheon scopre, durante il torneo, di aver finito il vino…
In questa ottica, possiamo affermare che Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si siano comportati un po’ come i Bruti e i Guardiani della Notte. Dapprima nemici all’ultimo sangue, poi alleati per la pelle. Tanto che Giuseppe Conte ed Enrico Letta pubblicano le loro dichiarazioni nello stesso istante, come due fidanzatini insomma…
Matteo Renzi, con la sua Italia Viva, svolge invece il ruolo di Casa Greyjoy, un piccolo gruppo di pirati sempre pronti generare il caos con le proprie scorrerie, pensando solo al proprio tornaconto personale. Parliamo dei Greyjoy, ovviamente…
Proseguendo con questo nostro parallelismo con la celebre saga fantasy, Lega,Forza Italia e Fratelli d’Italia potrebbero rivestire il ruolo delle Casate del Nord, un po’ amiche, un po’ nemiche a seconda della convenienza del momento, anche se nessuno di loro potrebbe appartenere agli Stark.
Infine, Mario Draghi. Lui, sebbene privo di partito, appartiene di certo alla Casa Targaryen. Non solo per il suo cognome (che guarda caso, coincide con l’emblema della stirpe fantasy), ma anche per la sua imprevedibilità. Un po’ lo si vuole al Quirinale, un po’ al Governo. Ma lui, purtroppo, è solo uno e non ha ancora imparato a sdoppiarsi.
Insomma, ne abbiamo viste e ne vedremo delle belle. Ma comunque vada a finire, ricordate La massima della serie:

Quando si gioca al gioco del trono, o si vince o si muore. Non esistono terre di nessuno.

Redazione

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