Costume e Società
Gerusalemme
Di Luisa Totino
Gerusalemme santa,
via del Calvario,
custodia del mio sudario.
L’attesa festa
diventa veglia funesta.
Né palme,
né rami d’ulivo
faranno il mio cuore giulivo,
oggi, o Gerusalemme,
dietro un funereo corteo,
entrerò dolente e con pianto silente,
ad accompagnare
una moltitudine di figli,
lacerati da atroci artigli.
Se il respiro a loro è stato tolto,
io, più che mai,
vincerò la morte
e cambierò la sorte,
scioglierò i nodi terreni
e saranno eternamente sereni.
Non lascerò, adesso,
il mondo al collasso,
la mia croce e il mio sacrificio
spezzeranno l’oscuro laccio.
Nessuna morsa, nessuna fossa resterà persa,
la vita riprenderà la corsa e, come un fiume in piena,
travolgerà l’immonda iena.
Gerusalemme santa, il tuo ingresso, oggi,
della gloria celeste incanta.