Di Marianna Bellocco – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri
Bianco è un piccolo paese sulla costa ionica che, nonostante le piccole dimensioni, risulta essere ricco di attrattive.
È il paese perfetto per gli appassionati del mare e dell’estate: sorge proprio in riva al mare e ha più volte ottenuto la famosa Bandiera Blu che attesta la limpidezza delle sue acque.
Sebbene bloccata da circa due anni a causa sia di problemi legati al Covid-19, sia per problemi interni all’Amministrazione Comunale, la tipica estate bianchese è probabilmente la più importante attrattiva turistica del luogo: Bianco, durante l’estate, diventa infatti teatro di feste, convegni e manifestazioni di ogni genere, spesso tenute sul meraviglioso lungomare, scenario suggestivo anche solo per chi ha voglia di godersi una serata in tranquillità, cullati dal suono del mare.
Tutte queste manifestazioni trovano il loro culmine nei giorni del 13, 14 e 15 agosto, dedicati alla santa protettrice di Bianco: Maria Santissima di Pugliano.
Probabilmente il momento più bello ed emozionante dell’estate, quello che riunisce tutti i bianchesi, è il tipico spettacolo pirotecnico organizzato alla mezzanotte di Ferragosto: durante la serata il lungomare e la spiaggia pullulano di persone che quali spesso arrivano anche da paesi dell’entroterra calabrese, impazienti di assistere allo spettacolo.
Per i bianchesi la manifestazione è parte integrante della propria cultura e della propria storia, uno di quei momenti che non si vorrebbero perdere per nulla al mondo.
Parlando di storia, Bianco ne è ricchissimo: il paese nasce infatti come colonia greca.
Furono proprio i coloni greci a importare nel territorio bianchese il primo tralcio di vite da cui si ricava il famosissimo Vino Greco, uno dei vini più antichi d’Italia, non a caso soprannominato Nettare degli Dei.
Questo tipo di vite ha trovato nel tratto ionico reggino delle condizioni climatiche molto simili a quelle della sua terra d’origine e ciò ne permette la coltivazione.
Il poeta greco Esiodo, nella sua Le Opere e i giorni, descrive un’antica modalità di produzione del vino.
Per quanto riguarda i luoghi di interesse storico-culturale non si può non citare il Santuario della Madonna di Pugliano: l’edificio sorge sui resti di un monastero basiliano, testimonianza della presenza di tali monaci in Calabria.
La struttura fu notevolmente danneggiata dal terremoto del 1783.
Una storia tanto complicata quanto affascinante è poi quella del quadro della Madonna di Pugliano.
Secondo un’antica tradizione, infatti, esso fu portato sulle spiagge di Bianco trasportato dalla marea, probabilmente proveniente dall’Oriente.
In occasione di un restauro, il quadro ha rivelato un particolare sorprendente: accanto all’immagine della Madonna, infatti, è presente una figura maschile, dipinta precedentemente.
In realtà non è assolutamente un evento raro che un pittore riciclo tele già dipinte, dipigendone sopra nuove figure.
Il quadro, venerato dai cittadini bianchesi, venne trafugato e successivamente sostituito con una copia, dipinta dal fedele Bonfà.
Dopo qualche tempo il dipinto originale venne ritrovato, seppure in pessime condizioni.
Il quadro verrà nuovamente trafugato qualche anno dopo, insieme a quello di Bonfà, che ne dipingerà uno nuovo, quello che oggi i cittadini di Bianco venerano e portano in processione.
Tra gli altri luoghi d’interesse vanno ricordati il convento di Santa Maria della Vittoria e la Chiesa di Santa Maria del Soccorso, dei quali restano solo ruderi.
Insomma Bianco, come dicevamo in apertura, è un piccolo paesino ricco di attrattive sia da un punto di vista culturale sia gastronomico, fonte di leggende e racconti interessanti e suggestivi.
