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Costume e SocietàLetteratura

Sangue alieno


Edil Merici

Di Francesco Salerno

Hunt riaprì gli occhi di scatto solo per trovarsi in un luogo freddo e buio.
L’ultima cosa che ricordava era la creatura che gli saltava addosso, poi il nulla. Per i primi istanti si tastò il copro in cerca di sangue o ferite, ma non ne trovò. Era integro, per ora. Quando prese a osservare ciò che lo circondava si rese conto di essere in uno stanzone di pietra con le pareti stracolme di disegni di nativi. La vecchia città Pueblo, dedusse, anche se non aveva idea di come fosse finito lì.
«Devo trovare Dolmer» si disse mentre cercava di rimettersi in piedi. All’improvviso, però, sentì una presenza agghiacciante risvegliarsi accanto a lui. Si bloccò di colpo, salvo poi notare Jeff rannicchiato in un angolo buio della stanza.
Il ragazzo era nudo e tremava da capo a piedi. Hunt sapeva che era lui il mostro, l’alieno, il cacciatore di uomini delle leggende native, ma non poteva comunque abbandonarlo a quel destino. Gli si avvicinò con lentezza, per poi posargli dolcemente una mano sulla spalla. Il ragazzo si svegliò di soprassalto, gli occhi sbarrati, ricolmi di orrore.
«Uccidimi! Ti prego uccidimi! Il mostro sta per tornare. Lo sento. Fallo ora prima che sia tardi!»
Hunt indietreggiò di colpo, colpito dalle parole del ragazzo. Nel suo sguardo, tuttavia, non vi era follia, ma una lucida fermezza. Senza rendersene conto, Hunt estrasse la sua pistola e la puntò alla testa di Jeff. La mano gli tremava dinnanzi a ciò che stava per fare. In fondo, era per Jeff che era iniziata quella caccia, per lui e per la speranza di trovarlo, salvarlo, e invece…
Hunt tirò indietro il cane dell’arma mentre Jeff lo osservava con occhi colmi di gratitudine.
«Come ti chiami?» gli chiese il ragazzo con voce calma.
«Hunt. Tenente Walter Hunt.»
«Grazie, signor Hunt» disse Jeff prima di chiudere gli occhi e sorridere in attesa della pallottola che avrebbe messo fine al suo inferno.
Hunt posò il dito sul grilletto e iniziò a fare pressione, ma prima che potesse sparare due figure entrarono di corsa nella stanza.
«Hunt!» gridò Dolmer, per poi spostare lo sguardo tra il tenente e il ragazzo, intuendo ciò che stava per avvenire.
Hunt vide che insieme al collega c’era anche Fox, lo sconosciuto che aveva fornito loro la nuova pista, ma quello non era il momento delle spiegazioni. Dovevano mettere fine a quella storia, alla sofferenza di Jeff.
«Lascia stare, Dolmer, è la cosa giusta da fare!» disse Hunt convinto.
Dolmer fece per replicare, ma una lattina grigiastra iniziò a rimbalzare sul pavimento e, un attimo dopo, esplose in una nube di fumo denso.
«Lo squadrone nero!» urlò Hunt prima di piegarsi in due con gli occhi colmi di lacrime. In un attimo mezza dozzina di uomini armati fece irruzione della stanza con i fucili spianati. Urlarono a tutti di gettarsi a terra, poi puntarono loro le armi addosso.
«È la fine per voi idioti!» disse una voce familiare a Hunt e Dolmer. Era l’uomo che aveva ordinato l’eliminazione dell’allevatore al ranch e che li aveva fatti arrestare. Hunt e Dolmer non riuscirono nemmeno a rispondere, capendo ormai che li avrebbero ammazzati lì sul posto. Ma, nuovamente, prima che un solo colpo venisse esploso, un urlo disumano riempì la stanza. Una sagoma scura, alta più di qualunque umano, si levò in mezzo ai soldati. Un attimo dopo fu il caos. I militari presero a sparare dappertutto mentre l’alieno risvegliato li faceva a pezzi con i suoi artigli uno dopo l’altro.
Hunt e Dolmer, strisciando, riuscirono a uscire all’aperto mentre nella piccola stanza si consumava la carneficina. Di Fox nessuna traccia.
«Andiamo… Ora!» disse Dolmer tra la tosse aiutando l’amico a rimettersi in piedi. Avevano fatto solo pochi metri quando, finalmente, gli spari cessarono. La stanza era un mattatoio, ricolma interamente di sangue e arti mozzati.
Hunt si fissò alle spalle, giusto in tempo per vedere la creatura che saltava su un basso tetto di una casa di nativi. L’alieno annusò l’aria una sola volta, per poi voltarsi verso di loro e urlare la propria sete di sangue. Un attimo dopo gli fu alle calcagna.
Adesso, non c’era più nessuna via di fuga per i due uomini…

Continua…

Foto: pixabay.com


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