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Costume e Società

Aree Interne e Montagna: prospettive di resilienza


Edil Merici

Da Primavera della Calabria

Mercoledì 24 agosto, nella cornice della bellissima Tenuta Torre Garga, sull’Altopiano Silano, si è svolta la I edizione della Scuola Estiva di Primavera della Calabria con protagoniste le Aree Interne e la Montagna.
La giornata di studio è stata suddivisa, la mattina, nel Laboratorio SNAI, SNaMI, PNRR: quante sigle per risolvere un problema? e, il pomeriggio, nella Tavola rotonda Case studies & Best practices.
Dopo i saluti della coordinatrice nazionale Anna Falcone, che ha messo a fuoco le scelte sul tema operate dalle politiche nazionali (sino al Governo Draghi) con l’obiettivo di ricostruire quel tessuto di proposte e di partecipazione perseguito da Primavera della Calabria fin dalla sua nascita, ha preso la parola il coordinatore regionale, Rosario Piccioni che ha denunciato come il taglio dei parlamentari del 2020 aggraverà, inevitabilmente, la situazione politica dei Calabresi, determinando, in particolare, un difetto di rappresentanza nelle aree più marginali e periferiche.
La moderatrice dell’incontro, Rossana Vulcano (avvocato agroalimentare e coordinatrice Area Nord di PdC) ha denunciato la distanza, soprattutto in seguito alla pandemia, dei servizi sui territori e il peggioramento della qualità della vita nelle aree interne e montane.
Dal laboratorio sulle politiche sinora adottate, a cui hanno partecipato Catia Zumpano (Sociologa rurale del Consiglio per la Ricerca in Economia Agraria), Pino Scaglione (architetto e docente di Progettazione Urbana all’Università di Trento) e Pietro Tarasi (imprenditore e Presidente del Consorzio della Patata Sila Indicazione Geografica Protetta), sono emerse le difficoltà sul piano attuativo della Strategia Nazionale per le Aree Interne, concentrata, prevalentemente, sui servizi, e la frammentarietà delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Walter Nocito (docente di Istituzioni di diritto pubblico all’UniCal), si è soffermato criticamente sulla Strategia Nazionale per la Montagna Italiana, prevista dal Disegno Di Legge Gelmini sulla Montagna, valutandone tempi e modi di approvazione e di attuazione della strumentazione normativa.
Sull’urgente necessità di politiche più sostenibili per la tutela ambientale delle Aree Interne e della Montagna, è intervenuto Stefano Scalercio (ricercatore del CREA e coordinatore Area Nord di PdC), ribadendo che in queste zone si concentra il più alto tasso di biodiversità, mentre la loro capacità di resilienza è stata messa in luce da Emanuele Carnevale (esperto in politiche sostenibili).
La Tavola Rotonda è stata organizzata per un confronto tra i diversi portatori d’interesse che operano sul territorio e ha trovato un’adesione numerosa con figure istituzionali di rilievo, quali i Comuni di Casali del Manco, San Giovanni in Fiore, Cosenza, Gruppo di Azione Locale Sila, Terre Brettie, Cinfederazione Generale Italiana del Lavoro, ma anche Associazioni per la promozione del turismo lento e sostenibile, come Destinazione Sila, Jonio Wild e Green Wild, nonché del Forum per la Sostenibilità di Morano creato dall’architetto Rosanna Anele.
Tra gli interventi più significativi, vi sono stati quelli sia di Francesca Tartaglione, portavoce del Comitato Casa di Comunità di Camigliatello, che insieme all’Avv. Francesco Caruso conduce una battaglia per la collocazione della struttura sanitaria in opposizione al Comune di Spezzano della Sila, rivendicando i principi di buon andamento, efficienza ed economicità della Pubblica Amministrazione, sia di Stefania Fratto con l’Associazione florense Donne e Diritti che ha raccontato del progetto del forno solidale e della non violenza in favore delle famiglie e donne in difficoltà, ma anche del recupero delle vecchie abitazioni abbandonate nei piccoli centri storici montani.
A tal proposito, i contributi verranno raccolti in un documento di posizione e pubblicati sul sito di Primavera della Calabria.
Il minimo comun denominatore di tutti i contributi è rappresentato dalla denuncia dell’assenza di un’azione amministrativa e politica complessiva, ovvero di un’incapacità di supporto e di coordinamento di tutte le iniziative imprenditoriali per cui a conclusione dell’intensa e partecipata giornata di lavoro sono state formulate due proposte:
Pietro Tarasi ha promosso l’attivazione di un monitoraggio costante dello stato di salute delle Aree Interne e della Montagna, Anna Falcone ha richiesto l’istituzione di un Tavolo permanente per un confronto multilivello fra tutti gli attori, compresi quelli istituzionali, sia con il fine di colmare squilibri territoriali, tali da non garantire, in senso costituzionale, “il pieno sviluppo della persona umana “sia di creare una rete e formulare progetti condivisi.
PdC intende, pertanto, promuovere la messa a sistema di tutte le realtà positive e le buone pratiche che resistono in modo resiliente nelle aree più svantaggiate della nostra regione, definendo un modello economico – sociale in linea con i parametri di sostenibilità previsti dalla nuova programmazione europea da qui al 2050.


Gedac

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